Il Pescara esce sconfitto da Cremona e Nicola Legrottaglie non ci sta: "E' difficile commentare una gara del genere. Era una partita da vincere, sono arrabbiato perché abbiamo dominato ma alla fine abbiamo perso. È veramente difficile commentare una partita cosi, ancora non abbiamo fatto il salto di qualità". 

Criticato per i cambi fatti a inizio ripresa, ha precisato: "Mi sono basato su quello che ho visto nel primo tempo. Dovevamo recuperare e ho optato per inserire Pucciarelli. Abbiamo creato tanto nella fase di possesso, anche se poi siamo mancati in avanti. Zappa non era molto lucido, sotto porta abbiamo sbagliato molto e loro si sono chiusi bene impedendoci di trovare gli spazi giusti".

E sull'esclusione di Palmiero ha detto: "E' un bel giocatore che ha la nostra stima, cosi come tutti gli altri. Non capisco perché devo giustificare le mie decisioni. Non lo considero una riserva e nelle prossime partite, se ci sarà l'occasione giusta, giocherà".

Daniele Sebastiani: “Senza l’eurogol di Valzania in avvio sarebbe stato un primo tempo da sonno. Nella ripresa ho visto un buon Pescara e da lì dobbiamo ripartire. Palmiero sta bene, è pronto a tornare e spero di vederlo in campo già dalla prossima volta. Galano va sfruttato come esterno, com’è successo nella ripresa. Sinceramente la partita non mi è piaciuta. La prestazione c'è stata, abbiamo perso contro una squadra che ha fatto un tiro in porta. Se continuiamo a trotterellare con il pallone tra i piedi diventa tutto difficile. Dobbiamo tirare in porta, tutti quei passaggi non ci portano da nessuna parte".

Quando si ascoltano le dichiarazioni dei vari interpreti è sempre molto utile studiare le inflessioni e i toni delle parole e le espressioni del volto che fanno capire e dedurre i caratteri psicologici e morali di una persona.

Legrottaglie conferma di essere insicuro, consapevole che gli stanno chiedendo un gioco che la squadra non può offrire per mancanza di vera qualità in alcuni settori importanti come difesa e attacco. Nelle sostituzioni si trova in difficoltà per mancanza di alternative di qualità tecniche necessarie.

Il presidente comincia a pontificare di tecnica di gioco e di tattiche; accusa in modo non troppo coperto il tecnico che fa trotterellare la squadra, che cincischia con troppi palleggi senza spingere con le verticalizzazioni… Ma non si chiede se i danni da lui fatti in sede di mercato, con acquisti inutilizzabili e con cessioni che hanno lasciato vuoti pesanti e non colmabili, abbiano il loro peso sulla economia del gioco della squadra e della classifica attuale che è una sorpresa solo per i reggitori di microfoni e non per coloro, i pochi, che hanno commentato i fatti sportivi con serenità e senza servilismi.

Facile, ora, scaricare tutto addosso al solo Legrottaglie e considerare la sua preventivabile inesperienza come l’unica giustificazione del flop in atto. Ma chi lo ha preso dalla giovanile senza che avesse maturato esperienze concrete?

Chi segue il Pescara con cognizioni di causa sa bene come la mancata conferma di un tecnico come Pillon sia stato un grosso errore. Che la cessione di Machin sia stata una sciocchezza perché si è tolto un appoggio tecnico eccezionale per Galano. Il mancato acquisto di un attaccante di ruolo si è fatto sentire pesantemente e non potevano bastare le invenzioni di Galano o di Clemenza a coprire il vuoto centrale che solo le reti segnate dai centrocampisti hanno reso meno evidente. Per non sottacere poi i 49 gol subiti finora che documentano una leggerezza difensiva che non può essere addebitata solo a Legrottaglie.

Certo il tecnico ci ha messo del suo: una squadra che cerca troppo il possesso di palla ma sbaglia troppi passaggi; mancate verticalizzazioni; assenza di schemi efficaci; unica nota molto positiva la buona condizione atletica del gruppo.

Ma è pur anche certo che Sebastiani, che oggi si diletta a discettare di tecniche di gioco, ci ha messo del suo nel fare alla grande il mercante e al minimo il presidente assennato, avendo dato preferenza agli affari piuttosto che alla costruzione di un parco giocatori e di un patrimonio calcistico che il Pescara non ha.

Un fattore, questo, che lo mette in una posizione “ridicola” quando spara cifre esorbitanti indirizzate a chi vorrebbe subentrare e che preferiscono aspettare tempi diversi o un rinsavimento del Ferguson dei colli.

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