“In Italia il furbo è sempre in un posto che si è meritato non per le sue capacità, ma per la sua abilità a fingere di averle.”

Il furbo, inoltre, dice di sé qualcosa che sa di essere falso, ma lo dice tanto spesso e lo fa ripetere tante volte dai suoi servitorelli che finisce con il crederci e di trovare altri che cominciano a credergli.

Dice di sé: “Sono il miglior presidente che il Pescara abbia mai avuto.”

Non conosce la storia biancazzurra, se la conoscesse un po’ si vergognerebbe a dire questo.

Ma la classifica dice che ha sei punti in due partite. E’ primo in classifica, il calendario parla di altri tre incontri abbordabili (Vis Pesaro in casa, Aquila Montevarchi fuori e Viterbese a Pescara) con la ottima possibilità di trovarsi a quota tredici in classifica e con la possibilità, dice lui, di poter gridare: Sono il primo e sono il migliore.

Preso dalla sua smania di primeggiare su tutti, dimentica che nella vita “Ci sono tre cose che non si possono simulare e sono le erezioni, la competenza e la creatività.” Aggiungerei una quarta cosa: simulare di essere un presidente amante della squadra della sua città e di avere nell’animo il sacro fuoco del desiderio di rinunciare anche a dei guadagni personali pur di fare grande e certificata la sua squadra.

Uno studio condotto da scienziati ha messo in evidenza che la bugia è nel DNA del genere umano. L'attitudine a mentire sembra essere profondamente radicata nella natura umana ed è diffusa in qualunque tipo di cultura.

Ancor più lo è tra i mercanti del calcio.

Sono capaci di farti credere di avere costruito una “rosa” con pezzi da novanta e, se poi i primi risultati, che sono sempre molto relativi, si aggiustano in un certo modo, si mettono in piedi sulla sedia e cominciano a gridare ai quattro venti: Sono il primo, sono il migliore.

Ha detto a chiare lettere che ha realizzato uno squadrone e ha promesso che il Pescara vincerà il campionato.

Il primo passo lo ha realizzato quando è riuscito a farsi inserire nel Girone B, notoriamente meno duro e combattuto di quello C, ma dalle promesse alla realizzazione il passo non è breve e deve essere sostenuto da una politica seria, concreta, e da un programma ben studiato.

Da cronista non mi fido del Migliore... da cronista non mi fido del mercante... da cronista nutro seri dubbi sulla sua convinzione di fare di tutto per tentare la vittoria finale aggiungendo, se dovesse servire, qualche elemento alla rosa attuale e, invece, pavento che a gennaio possa vendere qualche giocatore che si mettese in evidenza in questa prima parte del campionato.

Del resto gli ultimi anni ci insegnano che a gennaio ha sempre fatto “carne di porco” realizzando i suoi più cospicui personali guadagni.

Da tifoso, però, visto che al di là degli impegni e dei doveri professionali, nutro passione per i colori biancazzurri, mi auguro di avere torto e di riconoscere che è il Migliore... ma ci credo poco.   

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