Il calcio italiano lavora per prevedere tutti gli scenari futuri, con l'obiettivo di completare la stagione interrotta dalla pandemia, quando sarà possibile.  

Lega Serie A, domani sarà depositato un decreto ingiuntivo nei confronti di Sky presso il Tribunale di Milano.  

In ambienti della Lega la mossa viene definita “obbligata”, per via del mancato pagamento dell’ultima rata della stagione prevista dal contratto da parte di Sky, che ha chiesto uno sconto compreso tra il 15% e il 18%, in caso di prosecuzione del campionato. È invece in corso un dialogo con gli altri licenziatari dei diritti tv, Dazn e Img, da cui sono state avanzate proposte che la Lega analizzerà nelle prossime ore.

Se domani, giovedì, il governo darà il libera al campionato, l'indomani potrebbe prendere forma il calendario per portare a termine la stagione. Il tema sarà affrontato infatti dal Consiglio e, subito dopo, dall'Assemblea, convocata d'urgenza alle 11.30. All'ordine del giorno c'è anche l'analisi del 'piano B', ossia un format con brevi fasi di playoff e playout nel caso non ci fossero le condizioni per disputare tutte le partite, come previsto dal comunicato dell'ultimo Consiglio della Federcalcio.  

Due gli argomenti trattati con particolare attenzione nel Consiglio di Lega di Serie A vale a dire l'ipotesi di calendario con cui la Serie A potrebbe ripartire da metà giugno e il rapporto con i broadcaster: partendo da questo tema, è stata ancora una volta ribadita la volontà di non fare sconti per i diritti tv futuri. Le società di massima serie inoltre aspettano il pagamento dell'ultima rata relativa alla stagione 2019/20 in virtù dell'imminente ripresa del campionato.  

Il nuovo orientamento sembra essere di ricominciare con i recuperi per mettere in pari tutte le squadre, il prima possibile, per numero di incontri giocati. Come data di ripresa, restano in piedi le due solite ipotesi: 13 e 20 giugno.

Si parla anche della difficoltà per i calciatori di riprendere dopo uno stop prolungato e del concreto rischio di infortuni e si deve considerare anche il fatto che giocare ad in un orario caldo, ogni tre giorni, può portare a disidratazione e tantissime alte cose che abbassano il rendimento.

Il vicepresidente dell'Assocalciatori Umberto Calcagno ha ribadito che giocare ogni 3 giorni sottoporrà i calciatori a rischi maggiori e l’orario delle 16:30 per le partite estive è sbagliato.

Anche il professor Enrico Castellacci, presidente dei medici sportivi italiani, critica l'idea di giocare nel primo pomeriggio, in particolare alle 16.30: "È difficile giocare a quell'ora perché in estate fa molto caldo. È un orario che avrei evitato puntando su altre fasce orarie”.

Intanto, il Ministro Spadafora è pronto al decreto per modificare la legge Melandri e consentire la messa in onda in chiaro della diretta gol del campionato ma attende un'intesa tra la Lega calcio, Sky e DAZN a tal riguardo. Nel caso l'ipotesi diventi concreta, si sono fatte avanti sia Rai che Mediaset: entrambe ricordano che, in questo scenario, la messa in onda gratuita delle partite ridiscuterebbe l'impianto dei diritti tv e ritengono che a quel punto sarebbe opportuno consentirla anche alle tv generaliste.

 Il presidente dell'Associazione Italiana Allenatori, Renzo Ulivieri ha ribadito la propria idea sulla ripartenza del campionato: "L'importante è ripartire con A e B, poi per la Serie C vedremo cosa si potrà fare. Bisogna essere consapevoli che non sarà una cosa normale, sarà una cosa arrangiata, ristretta nel tempo, ci saranno difficoltà ed anomalie e bisognerà saper gestire la situazione per arrivare ad avere verdetti decisi dal campo. Per la preparazione il tempo c’è, i ragazzi non si sono mai fermati, tutti gli allenatori li hanno sempre seguiti, manca il ritmo gara che lo acquisisci giocando, non avremo forse i ritmi che c'erano prima dello stop, ma vedremo un buon calcio.

Dunque, a meno di clamorosi colpi di scena, la Serie A e la Serie B riprenderanno mentre non è ancora certo il prossimo futuro della Serie B.

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