Inutile piangere sul latte versato. Sono mesi che scrivo che la rosa del Pescara è stata mal creata e che gli acquisti, anche se alcuni ragazzi meritano rispetto, dal punto di vista calcistico, non erano idonei alle necessità di Zeman e di un campionato da vincere.

Se la materia prima non è idonea, è inutile prendersela con il Mister che ha una unica grossa colpa: quella di aver fatto l’aziendalista, lui che è sempre stato chiaro e deciso nei rapporti con le società nelle quali ha lavorato.

Questa squadra non è da promozione.

Lo scrissi e le raccolte stanno a dimostrarlo ,mentre quasi tutta la stampa locale, fatte alcune eccezioni vedi Fabio Rosica, e alcuni esponenti della tifoseria locale, non si capiva su quali basi tecniche, inneggiavano alla bravura di Sebastiani e Delli Carri per aver fatto uno squadrone.

I primi risultati fecero ancor più gonfiare il petto al mercante collinare che non si rendeva conto che era la preparazione fisica di Zeman a creare la differenza tra il Pescara di allora e le altre squadre che partivano al piccolo trotto per crescere strada facendo.

Ora cominciano le recriminazioni.

Dopo la brutta sconfitta del Pescara contro la Juventus NG, Zdenek Zeman ha risposto così alla domanda relativa al mercato, dato che durante la conferenza stampa della vigilia il boemo aveva dichiarato che la squadra non aveva bisogno di rinforzi: "Oggi dovrei cambiarli tutti ma non si può, anche Cuppone che corre tanto ma non si sa dove e perché".

Perché non è un giocatore completo, caro Mister.

Cuppone è un ragazzo generoso che stimo e ammiro per la caparbia volontà di voler essere all’altezza dei migliori, ma ha dei limiti nel fondamentali.

Ho analizzato con certosina pazienza tutti i suoi gol ed eccetto due o tre, uno di testa meraviglioso, gli altri erano occasionali, come dire fortunosi.

Oggi tutti a dire che il Pescara che ha mostrato limiti tecnici ma anche di personalità. Contro la Juventus Next Gen la partita del Delfino è durata mezz'ora. Poi il nulla. Squadra scarica, senza mordente e gli avversari ne hanno approfittato come aveva un po' preannunciato Zeman durante la conferenza stampa alla vigilia. Se il Pescara avesse mollato e lasciato campo alla Juventus NG, allora i bianconeri li avrebbero fatti neri... e così è stato. 

I biancazzurri, che pure erano passati in vantaggio, invece di crescere con una prova convincente, dopo una buona mezz'ora di gioco, si sono spenti cercando di amministrare il gioco (cosa che non sanno fare) scoprendo il fianco all'avversario.

Ora i solerti critici del dopo, cioè quelli che non hanno le palle per esprimere i loro pensieri tecnici prima, e che si sono lasciati convincere dal Ferguson collinare e da alcuni giocatori importanti con i quali passano molto tempo anche a giocare a calcetto e a centellinare gustosi drink, dicono che: “E' evidente che qualcosa non va.”

Non va la squadra costruita dal duo Sebastiani Delli Carri. Questa la verità.

Alcuni giocatori sono protetti dai Due per motivi di mercato e sono preparati solo per fare affari. E la colpa di Zeman sta in questo suo affiancarli quando, in altri tempi, li avrebbe mandati a quel paese.

Ora, suggeriscono a Zeman di lavorare sulla testa dei giocatori.

Perché non dicono che in questo mercato devono mettere riparo agli errori estivi e presentare una squadra più omogena ed equilibrata, se non vogliamo fare dei play off da “peracottari”?

Servono rinforzi in ogni zona del campo.

Zeman, alla vigilia del match, era contento dei giocatori che aveva. Al triplice fischio li avrebbe voluti cambiare tutti. Quindi, se tanto mi dà tanto, anche Zeman sta perdendo la sua lucidità e, se la perde lui, “Addio mare, disse la panocchia” e i play off saranno una nuova terribile esperienza.

Ma pensate che il Duo funesto stia studiando le correzioni?

Niente affatto, stanno cercando di completare alcune operazioni di mercato per “impolpare” ancora.

E così non si va avanti ed è inutile esporre cartelli “Sebastiani vattene”.

Gli state facendo un grosso favore.

Lui, non solo non deve andarsene, ma deve restare a sistemare i danni fatti, e prendere una parte del tesoretto e investirla negli acquisti invernali, altro che dire, con una faccia di bronzo, che con il calcio si è rovinato.

Come ha fatto il calcio a rovinarlo e a dargli la possibilità di essere un creditore privilegiato nei confronti della società di circa due milioni e mezzo di euro?
Ma vai a cagare al mare e sciacquati per bene.

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