Matteo Marani (è un giornalista e dirigente sportivo italiano. Già direttore del Guerin Sportivo e di Sky Sport 24, dal 2023 è presidente della Lega Italiana Calcio Professionistico) ha parlato dei via alla nuova stagione della terza serie avvenuta nel weekend appena terminato e del caos delle ultime settimane in relazione alle iscrizioni:

"Oramai è una costante da decenni. Purtroppo il calcio spesso si fa male da solo e soffre delle storture di un Paese che abusa del ricorso ai tribunali e non è capace di far rispettare le regole.

In Italia è un calcio malato e ci sono squadre che vanno in campo e non sono in regola con i finanziamenti.”

Il calcio italiano, pur generando ricchezza, non è all’altezza delle sue enormi potenzialità. Stadi vecchi, un management non sempre all’altezza, un’allocazione non ottimale delle risorse, il problema della formazione, mali che gli impediscono di competere alla pari con altri grandi campionati europei.

II calcio, sappiamo bene, regge lo sport italiano, è una delle industrie portanti del nostro Paese. Ma il calcio è anche un’industria globale e non può prescindere da interventi di persone con i soldi. Le persone con i soldi in Italia però sono poche. Quindi sì al privato e sì agli investitori esteri».  

Si è capito che gli stadi potevano rappresentare una svolta e poteva essere visto come un luogo non soltanto adibito esclusivamente alla partita. Poteva essere altro. È diventato un centro culturale ed economico, non solo caratterizzante la squadra ma volano economico dove consumi, spendi, acquisti.

E chi guadagna?

Il club.

In Italia la maggior parte degli introiti sono derivati dai diritti televisivi.

Ciò rende il calcio italiano schiavo.

C’è tantissima superficialità e molte società sono affidate a dirigenti che, lasciando da parte il tema del ricambio generazionale, spesso non hanno alcun tipo di know how.

Prossima domenica Perugia Pescara.

Guardo i miei appunti e trovo che il primo incontro risale alla stagione 1932-1933 nel campionato di 1ª Divisione. Giron G Perugia - Pescara 3-1 e Pescara - Perugia 1-1 il 19 febbraio 1933 reti di Maurin al 10’ (Perugia), Romagnoli per il Pescara al 19’.

Formazione tipo del Pescara (2-3-5): Fabiani; D’Albenzio, Romagnoli; Brindisi, Piccinini, Ventura; Susini, Creziato, Di Clemente, Mariani, Di Santo.

In questo campionato il Perugia conquistò la promozione in serie B; il Pescara chiuse al decimo posto.

il terzo match fu anche la prima sfida in Serie B nella stagione 1946-1947     

17 novembre 1946 Pescara Perugia 3-0 reti di ricci 11’ e 14’ Rinaldi 86’. Nel ritorno Perugia Pescara 0-0

Tra Perugia e Pescara c'è stato anche un intenso intreccio di giocatori che hanno militato in entrambe le squadre, fra questi ricordo Tovalieri, Camplone, Dicara, Allegri, Crescenzi, Verre, Melchiorri, Capone...

 Quindi, e chiudo qui un eventuale strascico polemico che non mi interessa perché non do parità polemica agli asini, il Pescara che questi continuano a datare 1936, già nel 1932 incontrò il Perugia in un campionato ufficiale della FIGC che a fine campionato andò in Serie B.

Questa è storia.

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