Mi giunge una simpatica lettera firmata con preghiera di pubblicazione:

“Dottor Lussoso, sono un tifoso del Pescara da sempre e la leggo con attenzione e non sempre sono d’accordo con i suoi commenti. Devo riconoscerle, però, che molto spesso mi devo ricredere. In un primo momento mi arrabbio, come quando, dopo solo quattro partite (Ancona, Carrarese, Vis Pesaro e Montevarchi) con il Pescara a dieci punti, lei scriveva che la squadra era incompleta, che la difesa annaspava paurosamente, che il centrocampo faceva poco filtro e non costruiva molto e che in attacco, pur con le reti segnate, si notava l’assenza di schemi idonei alle caratteristiche delle nostre tante punte criticando, quindi, di riflesso il tecnico Autieri. Mi chiedevo se era pazzo, condizionato dalla sua mania di essere sempre fuori dal coro o che altro... Poi sono arrivate le altre partite e il Pescara ha cominciato a perdere punti e si sono avverate le sue previsioni. Ora mi chiedo: Lei è un mago, un fortunato, o che altro? Non le nascondo che mi piacerebbe avere una sua risposta in merito.”

L’accontento subito. Anche se qualche suo collega tifoso mi considera un gufo, senza capire che nessuno ha la forza mentale ed esoterica per poter incidere sulla vita altrui o sui risultati, preciso che da oltre settanta anni seguo il Pescara e che sono giornalista professionista da ben 57 anni e che ho seguito un corso da allenatore di calcio con il maestro Silvio Piola (gli atti sono in FIGC) e che ho scritto decine e decine di libri sul calcio in generale e sul Pescara in particolare e mi sono confrontato con decine e decine di allenatori di vario valore, da tutti imparando qualcosa, purtuttavia, non mi sento appagato ed arrivato e continuo a studiare calcio.

Nella fattispecie, ho analizzato il Pescara seguendo degli algoritmi standard e stessa cosa ho fatto per le altre squadre ed il quadro che mi è apparso lucido dinanzi, dopo quattro giornate e ben dieci punti all’attivo, era quello di una squadra che aveva realizzato molto di più di quanto potesse far pensare il suo valore tecnico ed ho espresso i miei giudizi nella speranza che qualcuno si desse una mossa o per chiedere ai giocatori e al mister qualcosa di più o per cominciare a pensare a quali ritocchi apportare alla rosa.

Invece il mister si è allineato e coperto alle direttive del Ferguson collinare il quale ha sempre detto di aver fatto uno squadrone, che saremmo tornati in Serie B quest’anno e che a dicembre i critici avrebbero dovuto fare i conti con i numeri del campionato.

Quindi, non sono un gufo, non sono un mago, non sono particolarmente fortunato, sono soltanto uno che fa il suo lavoro studiando, senza aspettare le veline societarie, senza farsi condizionare dal presidente che considero un genio visto che è uno dei pochissimi in Italia a guadagnare con il calcio, ma che non stimo, come presidente badi bene, perché è solo un mercante che sfrutta la passione dei tifosi, e rischio personalmente di pubblicare i miei pensieri prima e non dopo a risultati conseguiti.

Così facendo, è vero che corro spesso il rischio di sbattere il muso su qualche cantonata, ma è anche vero che suscito curiosità ed interesse e riesco ad essere apprezzato dai miei editori che acquistano i mei articoli.

Spero di aver soddisfatto la sua curiosità e mi creda, in cuor mio, prego sempre che i risultati mi diano torto e cullo sempre la speranza che Sebastiani si accontenti di quanto guadagnato finora e cominci a spendere per il Pescara e che abbia la intelligenza di non considerare nemici personali chi, come me o come Fabio Rosica, o pochissimi altri, lo criticano, ma sappia, da queste critiche, trarre motivi di miglioramento e di crescita per il bene suo e la felicità dei tifosi.

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