Fine anno, tempo di bilanci e di riflessioni, ma anche il conto delle dimenticanze colpevoli di chi sa e tace.

Cosa sono le dimenticanze?

Dimenticanze...come dire amnesia, oblio, negligenza, distrazione, trascuratezza, smemorataggine, disattenzione, sbaglio, svista, sbadataggine...

Dimenticanze dei dirigenti della Pescara calcio, o per meglio dire del Delfino Pescara 19346 SpA, degli amministratori del Comune e della Provincia, dei giornalisti che, pure, dovrebbero avere il culto della memoria storica del sodalizio per rispetto dei lettori e dei tifosi.

Dimenticanze, smarrimenti, errori e disattenzioni, che solitamente giustifichiamo con semplici défaillances fisiche e mentali, sarebbero invece da analizzare e ricollegare a pensieri rimossi e nascosti oltre la sfera della nostra coscienza per interessi personali e di gruppo.

Troppe le dimenticanze. Ne esamino alcune perché per dirle tutte non basta un articolo ma ci vorrebbe un libro intero.

Partiamo con il ricordare che: La società DELFINO PESCARA spa ha comunicato che il Tribunale dell’Aquila – con sentenza del 21.10.2022 – ha finalmente dichiarato la legittimità del bilancio della società al 2018, sancendo come la sua redazione sia avvenuta nel pieno rispetto della legge.

Dimentica però di dire che  il Tribunale delle imprese di L’Aquila ha annullato i bilanci della società Delfino Pescara relativi alle annualità 2015, 2016 e 2017 e che le relative sentenze sono state appellate; la Corte di Appello di L’Aquila non ancora decide in merito ad alcuna di dette impugnazioni.

Quindi, il rigetto della domanda della impugnativa del bilancio 2018, proposta solo per questioni tecniche, nulla toglie alla gravità dei fatti accertati con  le appena menzionate sentenze”.

Vogliamo ricordare i comunicati relativi agli acquisti del Centro Sportivo Poggio degli Ulivi e dell’Hotel Ekke? 

Dopo una lunga serie di contrastanti affermazioni delle quali Sebastiani e giornalisti del “gruppo” degli amici, fanno finta di non ricordare, si sa che il complesso è sempre di De Cecco

in quanto il preliminare si è risolto automaticamente per non avervi la Delfino Pescara o la Delfino Servizi dato esecuzione nel termine previsto, ossia il 31 luglio del  2018. Ciò ha comportato che divenisse efficace, dal 1° agosto del 2018, il contratto di affitto di azienda tuttora in vigore tra la Prosport Srl. e la Delfino Pescara 1936 Spa e che scadrà il 31 luglio del 2023.

Tutti i lavori eventualmente fatti al Poggio da Sebastiani non sono stati mai oggetto di trattative e di autorizzazioni, mai chieste dal Sebastiani, e quindi sono del tutto abusivi. Sebastiani, prima di parlare, farebbe bene a pagare il debito scaduto”.

E per quanto riguarda l’acquisto di Ekke Sebastiani dimentica di dire che l’acquisto non è stato fatto dal Delfino Pescara 1936 ma da una società di cui fanno parte lui, Marinelli e altro socio.

Invece dimentica di dire che gran parte delle entrate della Delfino Pescara 1936 sono state indirizzate e convogliate in altre attività sportive facenti capo a lui personalmente e ad altri soci.

Vogliamo parlare delle altre faraoniche attività presentate, illustrate, promosse con l’appoggio consenziente di amministratori poco “lucidi”?

Presentato il progetto della nuova “Cittadella della sport. Le idee per la redazione del masterplan dell’Amministrazione su Pescara Sud”: la visione è quella di un grande city campus attorno alla Riserva Dannunziana, ove troverà posto anche il nuovo Stadio per il calcio, in cui formazione, ricerca, innovazione, start up e attività ricreative e sportive potranno dare vita a un nuovo modello di area urbana fondato sulla contaminazione tra il mondo universitario e le componenti economiche, sociali, culturali e ambientali della città e dell’area metropolitana.  

Parliamo del nuovo stadio?

Una scenografia spettacolare, video emozionali e tanti ospiti di prestigio hanno accolto il pubblico accorso in massa al padiglione espositivo della Camera di Commercio. Padrone di casa il presidente della Delfino Pescara 1936, Daniele Sebastiani a fianco del quale sul palco si sono alternati personaggi del calibro di Giovanni Malagò (Presidente CONI), Andrea Abodi, presidente dell’Istituto del Credito Sportivo, oltre al patron della Sampdoria Massimo Ferrero. Una sessione tecnica specifica è stata dedicata al progetto, al quale è stato dato un nome particolarmente evocativo, Pescara Arena. 

Vogliamo parlare dell’idea di Sebastiani di acquisire il complesso Le Naiadi per costruire una sede ufficiale del Pescara con campi di allenamento, palestre e con tutte le strutture esistenti e con l’interessamento di Vincenzo Marinelli e figlia?

“La presenza di Abodi a Le Naiadi apre a nuove e positive prospettive per questo impianto e per la sua vita da qui ai prossimi anni” ha dichiarato il direttore Di Matteo. “Stiamo ponendo le basi per qualcosa di concreto che miri alla salvaguardia di questa struttura anche attraverso il risparmio energetico”.

E poi tutti sanno in che condizioni è finito il complesso.

Vogliamo parlare dell’arricchimento personale del signor Sebastiani che, guarda caso, coincide con l’impoverimento del calcio pescarese?

Per dire le cose con semplicità e per farmi capire da tutti, anche da quelli che, per partito preso, non intendono sentire ragioni, preciso che il presidente Sebastiani, in questi anni di presidenza ha brillato per la sua bravura nel fare commercio di giocatori, nel creare plusvalenze, alcune criticabili, nel foraggiare maneggioni che vivono strumentalizzando il calcio, nel gestire la propria figura con contatti nazionali di indubbio valore mercantile, ma di scarsa efficacia tecnica, e di aver allargato i suoi orizzonti in Cina, Sudamerica, Paesi dell'Est, sempre pronto a fare un affare ma mai a realizzare quei movimenti che avrebbero dovuto formare l'ossatura della squadra e proiettarla verso un futuro di valore tecnico. E invece i risultati tecnici sono sotto gli occhi di tutti con la precipitosa caduta dalla Serie A alla Serie C.

 Non ho lo spazio sufficiente per parlare delle varie Academy sparse per tutto il mondo ma chi ha buona memoria ha letto tanti miei articoli in merito.

Ricordo che Sebastiani è un maestro nel colpevolizzare gli altri, lui è un genio e non si accolla di nessun errore. Infatti si è proposto di diventare un ricco esponente della economia locale e c’è riuscito a danno del Delfino Pescara 1936.

A suo tempo Sebastiani ha messo a verbale come la “retrocessione della squadra al Campionato di Serie C … sia stata conseguenza non già dei valori individuali dei singoli calciatori, quanto piuttosto della mancata coesione tra tutti i componenti lo staff tecnico – che si è alternato alla guida della prima squadra – e tra tutti i calciatori”

Per chiudere, precisiamo che l’ultimo bilancio utile (30 giugno 2022) parla di un passivo del calcio pescarese pari a euro 27.522.646, come da documenti ufficiali. Poi bisogna aggiungere a questi debiti pure la cifra per il TFR, pari a € 154.123, nonché € 92.010 di ratei passivi, perché sono anch’essi debiti da saldare: e siamo a quasi 28 milioni di debiti.
 Chi sono i principali creditori della Società biancazzurra?

Le banche  per € 9,1 milioni; fornitori vari per € 2,3 milioni; il Fisco per € 7,2 milioni; i dipendenti per € 1,3 milioni di previdenza; i detentori dei “Pescara bond” per € 2,3 milioni  e Daniele Sebastiani... sì, Daniele Sebastiani ha prestato € 2.567.000 circa alla Società nei primi mesi del 2022 per sanare la carenza di liquidità, indispensabile per l’iscrizione al campionato 2022/23...

A questo punto non reggo più e, ridendo da solo, mi chiedo come faccia una città come Pescara, come facciano i nostri Amministratori e la Stampa a dimenticare, a far cadere nell’oblio queste realtà.

Il Ferguson collinare, che per sua stessa ammissione ha sempre precisato di non avere disponibilità, si consente di prestare alla società due milioni e passa di euro.

E’ troppo, ci rido sopra, ma ci sarebbe da piangere per come ha ridotto il calcio a Pescara.   

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