Da sempre la conversazione quotidiana è caratterizzata da modi di dire che, volta a volta, esprimono lo spirito del tempo. Solo alcuni di essi sopravvivono alle nuove epoche: come il sempreverde “Ma di chi stème a parlà? usato in dialetto inalterato da sempre ad oggi.

Nulla di cui scandalizzarsi.

Non bisogna farsi censori del lessico. 

Però mai come oggi, nella nostra società che ha rilanciato anche attraverso i social network la chiacchiera, quelle interiezioni hanno generato un inquinamento verbale che ha soprattutto la funzione di riempire il vuoto.

Un vuoto della mente di alcuni commentatori televisivi che, dopo aver osannato la bravura del mercante nel fare uno squadrone che avrebbe lottato per la promozione diretta, ora si arrampicano risibilmente sugli specchi per dire che il loro mentore, il mercante collinare, ed essi stessi, parlavano solo di play off.

Come dire rimangiarsi tutto e dire che il Pescara farà almeno decimo nel campionato. Ora è in quinta posizione a pari merito con Pineto e Recanatese mentre il Cesena è primo con 36 punti e la Torres seconda con 33 punti e una partita in meno.

Alla vigilia della gara con il Cesena il mercante si destreggiava, parlando di tacco, con i suoi lacchè per confermare che il Pescara lottava per il primo posto (sic).

Ma di che stème a parlà?

Di una rosa fatta male e senza equilibrio che non consente ad un allenatore esperto come Zeman di mettere insieme un compagine competitiva?

I primi risultati, che fecero esaltare i reggitori di microfono, erano solo dovuti alla preparazione fisica del maestro Zeman che aveva così ridotto il gap tecnico tra la sua e le altre squadre che erano ancora alla ricerca di una condizione fisica ottimale.

Di una squadra che annaspa in difesa, eccezion fatta per il portiere Plizzari (in prestito) sempre al di sopra della sufficienza nelle valutazioni settimanali, ed ha subito in 14 partite ben 18 reti.

Di un centrocampo che fa pena letteralmente in cui Zeman le ha provate tutte senza riuscire a presentare un terzetto idoneo che sappia fare tre passaggi di fila senza sbagliarne due, che sappia come bloccare un avversario, come dettare i tempi delle giocate, come organizzare un gioco d’attacco per le punte che, anch’esse, pur avendo segnato 22 gol, si fanno criticare ampiamente per i gravi errori che compie in ogni partita (Cuppone docet).

Il fatto è che da molti anni abbiamo di fronte un bugiardo e che i giovani colleghi non sono riusciti a scoprire e quindi a non farsi abbindolare.

Proprio ad essi voglio ricordare come fare, dunque, per capire se chi abbiamo di fronte ci sta dicendo la verità.  

Quando le persone mentono, è normale che rompano il contatto visivo, ma il bugiardo potrebbe fare il possibile per mantenere il contatto visivo nel tentativo di controllarti e manipolarti.

I bugiardi  useranno uno sguardo freddo e costante per intimidire e controllare.

Osservare in silenzio la respirazione è sicuramente utile se ti stai chiedendo come capire se una persona mente.

Quando qualcuno ti sta mentendo, potrebbe cominciare a respirare pesantemente. Si tratta di un’azione riflessa, quasi incontrollabile.

Quando il loro respiro cambia, le loro spalle si alzano e la loro voce può diventare superficiale. Il fiato inizia a scarseggiare perché la frequenza cardiaca e il flusso di sangue cambiano.

Tendenzialmente i bugiardi  sono inclini a movimenti improvvisi della testa quando fai loro una domanda diretta.

La testa verrà ritratta o tirata indietro, abbassata, inclinata o inclinata di lato, spesso proprio prima di rispondere ad una domanda imbarazzante o troppo diretta.

Secondo gli esperti, la bocca di una persona si asciuga spesso mentre sta mentendo.

Il bugiardo può fare un gesto di suzione, stringendo le labbra, per cercare di superare questo disagio. Quando le labbra di una persona sono talmente tese che sembrano bianche, questo può indicare una menzogna in atto.

Se vuoi sapere come capire se una persona mente, fai attenzione ai movimenti del corpo.

Uno dei comportamenti frequenti in chi mente consiste nel ripetere spesso le stesse frasi.

Ciò si verifica perché i bugiardi stanno cercando di convincere te e se stessi di qualcosa; in un certo senso è come se stessero convalidando la menzogna nella loro mente.

Il mercante dopo Cesena ha detto: Abbiamo perso contro la prima della classe. Ci poteva stare. Peccato perché alla fine non abbiamo demeritato così tanto: nel secondo tempo potevamo pareggiarla. Credo che nel secondo tempo il Pescara ha fatto qualcosina in più del Cesena.
Non sono rammaricato per questa partita: per le altre sì; per questa ci poteva anche stare.  

Non sono d’accordo per niente sul mercato di gennaio: non è che dobbiamo pensare al mercato. Se questa squadra aveva fatto bene all’inizio, può fare bene adesso. Bisogna solo lavorare.
Quel che ha detto Zeman ieri, io lo interpreto nel senso che abbiamo giocatori forti che possono giocare ovunque.
Ora mi aspetto si riprenda la strada che avevamo iniziato a percorrere a inizio campionato; e che sia un campionato che ci veda lottare per le posizioni importanti per i play-off.”

Il contrario di quanto detto finora.

Va bene così.

Ma di chi stème a parlà?

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