Il Pescara vince a Grosseto e l’entusiasmo sale alle stelle. Che vincere faccia bene alla salute calcistica è un dato di fatto, che i tifosi pescaresi siano un po’ affamati di vittorie, è un altro dato certo e quindi è bastata una vittoria sulla penultima in classifica per far suscitare di nuovo l’entusiasmo... che ben vengano questi segnali ma non si corra il rischio di esaltarsi troppo.

Il Pescara ha giocato un buon primo tempo (sempre in rapporto alla mediocrità dell’avversario), ha segnato due reti e poteva farne forse anche altre due, ma nel secondo tempo ha sofferto, ha subito un gol e ha confermato le sue solite lacune.

Per esaltarsi un po’ si dovrebbe avere un discreto numero di rondini... e il calendario, per fortuna, ci dà una mano: giocheremo in casa con una modesta Pistoiese e poi a Imola.

La prova del nove sarà la prima di ritorno sul campo dell’indomita Ancona, se vince anche lì e fa un filottino da tre si può già fare qualche conticino.

Ma ora è presto.

Ho letto di un grande Pescara, che finalmente Auteri ha trovato il gioco... suvvia quanto poco ci vuole ad accontentare chi ha fame, basta un po’ di pane e mortadella, ma non è così.

Anche lo strombazzato quinto posto in classifica serve solo a far consumo di parole.

Già il secondo posto, con questa dinamica delle promozioni, sta ad evidenziare il primo degli sconfitti.

Va in Serie B solo la prima classificata. Poi un altro posto è riservato, dico solo un altro posto, ad una squadra tra 28 che battaglieranno nell’inferno dei play off.

Quindi calma e sangue freddo.

Meno esaltazioni, che potrebbero far dire al Ferguson dei colli che, allora avrebbe fatto bene i suoi movimenti di mercato, e spingerlo a muoversi in una sola direzione nel mese di gennaio: acquistare tre giocatori che servano a rinforzare la squadra seriamente e non a fare plusvalenze.

Tra i grandi maneggioni del mercato, tra cui anche il ragioniere pescarese, non si fa altro che evidenziare che tutti hanno fatto plusvalenze (il che non è vero) e che le stesse sono legali (anche questo non vero).

E’ vero solo, invece, che se si desse corso ad un sano controllo delle varie operazioni, la società più colpita sarebbe la Juventus (con la quale noi abbiamo due plusvalenze: Edoardo Masciangelo, 2,3 milioni di euro. Ora: al Benevento in prestito dal Pescara e Matteo Brunori, 2,9 milioni di euro. Ora: al Palermo in prestito dalla Juventus) e il suo staff legale sta lavorando a pieno ritmo per salvare una società che rappresenta la forza politica e commerciale del calcio italiano.

E ora capirete anche il perché del famoso campionato Superlega che voleva la Juve a livello europeo.

Ora cosa succederà?

Il Chievo ha già pagato per tutti, con una pena poco proporzionata ma comunque gravosa rispetto agli altri. Probabile una forte multa e il patteggiamento da parte della Juventus, con gli altri club che se la caveranno con meno, come per Calciopoli.

Ecco perché Sebastiani è tranquillo.

Non può crollare il calcio italiano dove tutti sono amici e un favore non si nega a nessuno. La lista delle false operazioni è infinita. Il gioco delle tre carte è dietro l'angolo: gli scambi delle figurine anche, magari per intrecciare rapporti e per continuare a rinegoziare debiti, comprare giocatori, pagare gli stipendi come e quando pare a loro.

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