Prima di parlare del Pescara, approfittando di questa pausa del torneo, faccio una brevissima riflessione sul calcio attuale: Si sta riscoprendo l’importanza dei giocatori e il vero ruolo dell’allenatore. Si sta capendo, per fortuna, che il calcio non può essere quello del Barcellona e del suo tiki taka possibile solo con giocatori dal piede finissimo che sbagliano raramente i passaggi. Molte squadre e, quindi, molti allenatori hanno capito che bisogna curare molto il lato fisico, sfruttare bene il contropiede e fare possesso di palla solo se hai giocatori dai piedi buoni.

Il calcio attuale si è evoluto così tanto a livello fisico e tattico che oggi è molto difficile dribblare i difensori.

In molte squadre, compreso Pescara, i giocatori si allenano con un chip sul torace, si calcolano le distanze, i chilometri percorsi, la velocità massima… Quindi il calcio oggi sfrutta il fisico e le tattiche.

Orbene, la domanda a questo punto è: Il Pescara ha giocatori che possono realizzare sul campo questo tipo di gioco?

La risposta ce la possono dare Oddo, che segue quotidianamente i suoi ragazzi, e il campo con i risultati.

Un allenatore come Juan Carlos Lorenzo, al tempo in cui ero inviato speciale del Messaggero di Roma, mi diceva spesso, nelle serate passate nelle sedi di ritiro pre-partita, che il segreto era arrivare prima dell’avversario sulla palla e togliergli, quindi, la possibilità di dimostrare la sua superiore bravura tecnica.

Dunque, preparazione fisica eccelsa, capacità di correre, sfruttare il contropiede e, naturalmente, cura dei fondamentali considerando che oggi, spessissimo, in Serie B, ma anche in Serie A, vediamo alcuni in difficoltà nel fare un lancio lungo preciso, oppure nello stoppare una palla in corsa…

La tifoseria biancazzurra è in questo momento divisa sul mercato del Pescara. Alcuni reputano che sia insufficiente, altri invece affermano che il Pescara abbia operato bene. IL presidente dice di aver fatto il meglio possibile che i suoi obiettivi sono stati raggiunti e che ha dato a Oddo una squadra competitiva, anche se non gli ha chiesto di vincere il campionato.

La cosa antipatica è che la tifoseria si sia spaccata in un dualismo per quanto riguarda la gestione di Sebastiani che ha avocato, di fatto, a sé il compito di fare mercato tenendo in disparte il settore tecnico, a meno che questo non sia rappresentato dal solo Bocchetti.

Analizzando la rosa del Pescara, reparto per reparto, si nota subito come i giocatori siano tanti e non spalmati in tutti i ruoli. Gli acquisti pubblicizzati non sono arrivati e i nuovi non tutti sembrano essere i tasselli giusti per far crescere una squadra che ha limiti in difesa, nonostante i tanti giocatori presenti, sono ben dodici gli elementi a disposizione di Oddo.  

A centrocampo si denota molta qualità. Sono otto i centrocampisti puri a disposizione di Oddo. Probabilmente manca un po’ di fisicità, dato che sono presenti solo Omeonga e Diambo e Valdifiori deve ritrovare brillantezza fisica per poter esprimere la sua capacità di creare geometrie efficaci. C’è anche uno scalpitante Maistro desideroso di farsi spazio tra i titolari.

L’attacco del Pescara sembra mancare del terminale offensivo, e credo che Oddo non abbia molte scelte considerando che Ceter è fisicamente OK ma è piuttosto rozzo nei movimenti e nel tiro, e che bisognerà vedere quanto Asencio riuscirà a prendere in mano il settore di fuoco e sparare centrando il bersaglio, aspettando sempre la “rinascita” del Galano orfano di Machin.

Sebastiani dice che guarderà anche al mercato degli svincolati per perfezionare la squadra ma solo con molta fortuna si potrà trovare l’elemento giusto per questa squadra.

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