Intanto vediamo che significa programmare: Si tratta di dar vita ad una serie di attività che possono richiedere anche competenze specifiche riguardanti il lavoro da svolgere. In questo caso il presidente potrà farsi supportare da quei collaboratori presenti in azienda e/o nel team di progetto che hanno maggiore esperienza.

Come dire che la Pescara calcio, supportato da risorse presenti in azienda che avevano maggiore esperienza, doveva programmare la nuova stagione di Serie C con il presupposto di guadagnarsi la promozione in Serie B.

Orbene, i risultasti negativi che sono sotto gli occhi di tutti confermano che Sebastiani non ha avuto “risorse capaci” di aiutarlo nella programmazione. E, quando li ha avuti, vedi Giorgio Repetto, li ha messi in disparte.

Conoscendo il soggetto che, nella sua protervia, è certo di essere il migliore, capace di raggiungere il massimo profitto possibile, capiamo che abbia pensato di fare da solo con la presenza di Delli Carri, che aveva l’incarico dei primi contatti, per poi lasciare spazio a lui, mago delle trattative.

Qual è stato il risultato?

Avere in rosa una serie di giocatori, alcuni bravini, uno o due bravi, e di non avere fatto una squadra.

Acquistare dei giocatori non è un’attività molto difficile.

Ci sono migliaia di giovani che sperano di poter giocare in una serie professionistica e di spiccare il volo verso alte mete. Il difficile sta nel mettere insieme un gruppo di atleti capaci di formare una squadra.

E il Pescara non ha una squadra. Questa l’amara realtà evidenziata da una classifica mediocre colpa di un presidente con le sue supponenze.

Le raccolte fanno testo e si potrà controllare che a fine mercato scrissi in più occasioni che il gruppo non aveva equilibri, che c’erano dei ruoli con doppioni, che eravamo scoperti in un paio di ruoli, che, soprattutto mancavano un vero centravanti e un regista capace di dettare i tempi delle giocate e che quella squadra poteva al massimo arrivare tra il settimo e l’ottavo posto!

La presenza di Zeman ha fatto credere che il “maestro” potesse “inventarsi” qualche giocatore insegnandogli a ricoprire il ruolo necessario.

Se mancano le competenze specifiche e i presupposti di base, anche un maestro può non farcela: avendo a disposizione un corridore, generoso, con quattro polmoni e capace di reggere il ritmo per novanta minuti, insegnandogli un paio di movimenti in area, e mancandogli un vero centravanti Zeman, ha cercato di ricoprire il ruolo con Cuppone. Gli ha insegnato a gestire un pochino meglio la corsa, gli ha insegnato un paio di movimenti d’area e il ragazzo ha anche segnato qualche gol di ottima fattura e ha aiutato Merola, aprendogli i giusti corridoi, per tirare positivamente in porta.

Ma a centrocampo, pur facendo girare sei sette elementi dello rosa, non è riuscito a trovare o creare un regista.

Comunque, con una preparazione fisica di spessore, e partendo subito in quarta, il Pescara è riuscito a mettere insieme dei punti importanti che, ora, sono utilissimi, per non affondare.

Uscito Zeman per motivi di salute, sono saltati tutti i parametri di lavoro e sono venuti fuori tutti gli errori di mancata programmazione.

Era naturale, a questo punto, cominciasse una caccia al colpevole, considerando che il “migliore” è esente per virtù divina da errori.

Quindi, il capro  espiatorio diventa Delli Carri che, quando può parlare, dice chiaramente che gli acquisti e le cessioni le fa direttamente il Ferguson collinare e che lui ha il solo compito di trovare dei procuratori e dei giocatori disponibili, dopo di che passa le carte e non ha più voce in capitolo.

Bucaro fa tenerezza, chiamato a sostituire Zeman, non ha le “physique du rôle” e il suo commento, dopo la disfatta di Recanati, fa scoprire tutti i suoi limiti e la sua inadeguatezza a sostenere il ruolo in una società come il Pescara e con i problemi che il mercante ha creato.

” “Partita diversa dall’ultima con la Torres e giocata con l’atteggiamento giusto. Il periodo che stiamo vivendo è particolare, il Pescara ha dato tutto dopo le mie critiche. Non è la stessa gara vista nelle ultime trasferte ma siamo stati un po' leggeri. C’è amarezza, la sconfitta è pesante però la squadra era viva (ndc. Ma che sta dicendo?) ed è un segnale buono per il futuro. Con la dirigenza non ho parlato. Se mi sento in discussione? Io sono convinto delle mie idee, in questo momento i risultati sono negativi e credo che l’allenatore in discussione lo è sempre. Cerco di lavorare al meglio, se poi c’è o non c’è fiducia ne prenderemo atto. I numeri dicono che abbiamo subito tanti gol e in maniera ingenua. Sono dei periodi che capitano”.

Consumo di parole e nulla di più.

Chi dovrebbe parlare, invece, e in modo serio, è Sebastiani che dovrebbe spiegare: Come fa il Pescara ad avere tutto questo debito, dopo aver venduto in dieci anni una miriade di giocatori per decine e decine di milioni e come fa lui ad avere un credito privilegiato con la società di oltre due milioni di euro e come mai, quando vende incassa lui, e quando fa debiti questi sono a carico della società?

 

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