DOPO LA “TRAGNATA” UN RIVITALIZZANTE BAGNO SCHIUMA “GRAVINA”

Invece di perdere il mio tempo a seguire le elucubrazioni dell’ineffabile Ferguson dei colli o le scuse presentate dai suoi vari collaboratori, ma non le sue che, pure, è il solo e principale colpevole di ciò che il Pescara ha subito in questi ultimi tre anni, ho riflettuto sulla possibilità che, dopo la “tragnata” che gli è caduta addosso, Sebastiani stesse aspettando di fare un rivitalizzante bagno schiuma “gravina”.

Traduco per chi non conoscesse il termine “tragno” che, in definitiva, non è altro che un secchio. Quando qualcuno faceva, come ha fatto in questi ultimi anni il mercante del calcio Sebastiani, delle figure penose, si diceva, in dialetto, che si “era tragnato di merda”.

Ora, dopo la tragnata arriverebbe, per il culoso mercante, la possibilità di ripulirsi con un bagno schiuma di marca Gravina.

Traduco ancora: Gabriele Gravina, come sapete è stato rieletto presidente della FIGC. Tra i punti più importanti del suo programma c'è quello della riforma dei campionati, che riguarderà soprattutto Serie B, Serie C e Serie D. "Penso a una riforma da un punto di vista qualitativo, non quantitativo. Che riguardi tutto il sistema. Bisogna ritracciare il profilo dell’area professionistica e di quella dilettantistica. Così si surriscalda troppo il sistema. Nel senso che ci sono turnover troppo alti, in serie B a ogni stagione cambia il 40 per cento delle squadre. Una retrocessa dalla A alla B non ce la fa, non basta il paracadute. E allora si deve agire sulla redistribuzione delle risorse e della flessibilità degli emolumenti. La soluzione potrebbe essere quella di due gironi di B, in verticale, non orizzontale".

Quindi, idealmente, si andrebbero a formare una B1 e una B2. Ogni girone dovrebbe contare 20 squadre, con 40 squadre totali a comporre la Serie B. La riforma potrebbe già partire dalla prossima stagione, e sarebbe quindi la grande occasione per molte squadre di Serie C, da cogliere al volo.

Nei piani del presidente della FIGC potrebbero quindi esserci 60 squadre tra Serie A (20) e Serie B (40), mentre le restanti 40 squadre (i numeri ovviamente sono soggetti a variazioni) potrebbero 'scivolare' nel semi-professionismo, con meno paletti e meno rigidità del professionismo.

Sarebbe promossa in Serie A la prima di ogni singolo girone e la terza uscirebbe dal playoff tra i due raggruppamenti. Sei le retrocessioni totali, le ultime tre dei due gironi. Si sarebbe trovato l’accordo anche sulla spartizione dei diritti televisivi. La quota che ogni anno va alla C andrebbe alla B, che aumenterebbe la propria percentuale dal 6 al 10 per cento.

Appena ho accennato su Facebook che c’era questa possibilità ho ricevuto decine e decine di messaggi con i quali i tifosi biancazzurri si lamentavano del fatto che non si sarebbero così liberati del presidentissimo (solo lui crede di essere tale, per i molti, invece, è una autentica iattura per il calcio pescarese) non volendo capire che Sebastiani sparirà dalla presidenza solo quando non ci sarà più da spremere soldi. E anche in Serie C, che si è guadagnato con le sue amenità dirigenziali, continuerebbe, forse in misura ridotta, a fare i suoi affari con i compagni di merenda.

Del resto nessuno, sano di mente, gli toglierebbe le castagne dal fuoco ai suoi prezzi considerando che da una parte dice di essere una società sana invidiata da tutti e dall’altra piange che a breve ci saranno milioni di debiti di vario genere da pagare.

Avere a che fare con un mentitore non è cosa facile e ben lo sanno alcuni notevoli imprenditori che aspettano che tutto maturi perché lui possa andarsene con le pive nel sacco (ma tanto molto è stato messo da parte e al sicuro) e lasciare spazio a dirigenti che abbiano a cuore la crescita sportiva della Pescara calcio.

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