Considero parte importante del mio lavoro di cronista seguire gli umori della tifoseria e il miglior modo per farlo trovo che sia la lettura dei post dei tifosi.

Alcuni, per la verità, sono di una idiozia abissale: “Gli idioti sono come le persone che russano. Non se ne accorgono. Non lo fanno apposta. Eppure rompono lo stesso i coglioni.”

Alcuni hanno la mente così ristretta da poter guardare dal buco della serratura con tutti e due gli occhi.

Ce ne sono, però, alcuni molto interessanti che, spesso, mi fanno dire che tra i tifosi leggo considerazioni che alcuni giornalisti locali non riescono nemmeno a concepire.

Il pensiero dominante tra i vari commentatori non professionisti, è che il presidente può essere criticato per tanti motivi però ci ha garantito i play off: MALE CHE VADA FACCIAMO I PLAY OFF IN CRESCENDO.

E’ quasi come una ricetta per la felicità: “Chi si accontenta gode” è uno dei detti popolari più diffusi e spesso pronunciati, specialmente nei confronti di coloro che “hanno troppi grilli per la testa”, con l’intento e il risultato di scoraggiare le aspettative alte nei confronti della vita o di un singolo argomento.

La parola accontentare proviene dall’aggettivo latino contĕntus, participio passato di «contenere», con il significato di «contenuto; pago di qualche cosa, appagato, soddisfatto di quanto si fa o si riceve; permettere, acconsentire». È chiaro che il significato del “contento” sia incoraggiante: sentire la soddisfazione ed appagamento per tutto quel che abbiamo nella vita, “contare le benedizioni” è il miglior presupposto per raggiungere altro a cui aspiriamo.

Ma nella parola “accontentarsi” c’è un problema: il prefisso a- che di fatto stravolge la parola e il suo significato, spostandolo all’opposto, stando a significare l’assenza.

Accontentarsi di poco, limitarsi, non chiedere altro sono espressioni che associamo all’essere in qualche modo perdenti (e il non accontentarsi lo associamo all’essere persona tendente al meglio).

Ma attenzione, qui c’è un passaggio importante: per aspirare al meglio, all’eccellenza, è necessario avere la capacità di essere contenti di quello che abbiamo già raggiunto, accettarlo pienamente, anche se non è ancora il livello finale a cui aspiriamo, in pratica godere del presente.

Nell’essere contenti c’è l’apprezzamento del presente, ed esso si basa sulla presenza attiva di Zeman che sta facendo crescere la squadra in vista dei play off che potranno riservarci delle piacevoli sorprese!

Quindi viva Zeman e un hurrah per le sue intuizioni calcistiche.!

Tra le intuizioni di Zeman c'è anche Kolaj, che ha giocato la settima partita da titolare della stagione nel ruolo di esterno sinistro del tridente, trovando il secondo gol in campionato (dopo oltre 4 mesi dal primo). Kolaj, come tutto il Pescara, sembra avere ampi margini di miglioramento per diventare uomo assist e finalizzatore fondamentale nell'economia della stagione.

Mancano 5 giornate e il Pescara deve trovare continuità per blindare il terzo posto, insidiato dal Picerno, autentica rivelazione del girone. I lucani accusano un ritardo di due lunghezze dai biancazzurri. A tre punti insegue il Foggia, a 4 il Cerignola, matricola terribile e altra sorpresa del torneo. Zeman non si preoccupa delle altre, ma pensa solo alla crescita dei suoi, che iniziano a far vedere segnali incoraggianti di crescita, ma non sono ancora al top della condizione.

Anche a Catanzaro resteranno fuori gli infortunati Cancellotti e Gyabuaa. Vanno verso la conferma quindi due dei migliori in campo contro la Turris, Crescenzi sulla corsia destra e Kraja nel ruolo di mezzala sinistra. La difesa è ormai fatta con la coppia Brosco Mecik e un Milani in netta crescita. A centrocampo, Palmiero sta diventando una certezza in mezzo nel ruolo di play e Rafia è in assoluto l'uomo del momento per il Delfino, con la sua classe cristallina e i movimenti sempre più giusti per fare la differenza nel calcio di Zeman. 

Alla ripresa degli allenamenti del Pescara, a Silvi, sorpresa per la truppa biancazzurra: è arrivato in visita, infatti, il presidente della Lega Pro, Matteo Marani, da poco eletto al posto del dimissionario Ghirelli.

Tra le tante cose dette dal neo presidente ci sono quelle relative ai manti erbosi di Lega Pro che devono assolutamente migliorare. “E’ necessario un miglioramento delle nostre strutture di gioco perché dobbiamo tutelare il gesto tecnico, la bellezza del calcio, gli atleti stessi, oltre a chi investe nel pallone. Un’idea per incentivare i club potrebbe essere quella di dare un premio al campo più bello”.  

E’ probabile che il manto dell’Adriatico riceva un premio?

Intanto i tifosi sperano che a Catanzaro, dove si festeggia già l'approdo in serie B, il Pescara possa blindare il terzo posto in classifica anche se non si aspetta regali.  

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