Il Pescara deve valutare nelle prossime settimane anche i casi Galano e Valdifiori: i due giocatori sono in scadenza e a gennaio potrebbe essere più semplice trovare con loro un accordo per la rescissione.

Nella prossima sessione di mercato, il Pescara potrebbe muovere in uscita anche il terzino sinistro Nzita, che in estate aveva chiesto la cessione per non uscire dai radar dell'Under 21 belga e il presidente Sebastiani potrebbe trovare nell'esterno difensivo una pedina in grado di sbloccare qualche importante operazione.

Delle Monache, Sorrentino, Chiarella, Postiglione e Veroli interesserebbero società di Serie B e A.

Intanto Sebastiani contrattacca non sapendo come difendersi in modo corretto: "Lo ripeto e lo sottolineo: in questo momento ogni tipo di valutazione tecnica, da Auteri al mercato, è l’ultimo dei miei pensieri. Per me il mister resta. A cosa sto pensando? A lasciare la società. Figuratevi se io voglio restare con questo clima che si è creato nei miei confronti. Sapete cosa vi dico? Che già da tempo io stavo lavorando sotto traccia per cedere le mie quote a persone serie ed affidabili. Ma dopo quanto visto domenica mi aspetto che i tifosi che chiedono a gran voce un mio passo indietro si presentino con una proposta concreta. Ribadisco: ci vogliono persone in grado di mettere le firme e che garantiscano un futuro al Pescara".

Una società di calcio ha bisogno di tre elementi: il presidente, il direttore generale e l'allenatore. Queste tre figure devono essere a stretto contatto. Chi è presidente di una società di calcio deve sapere che può essere portato in trionfo e poco dopo contestato, forse non si rende conto di ciò. Fa parte del gioco. Il calcio è l'attività che dà più visibilità in assoluto, più della politica e delle grandi industrie. Il tifoso non può ragionare come un presidente, il tifoso ragiona emozionalmente e vive di speranze e orgoglio. Il tifoso pescarese poi si immedesima nella squadra. A Pescara c'è un attaccamento quasi morboso al Delfino 1936.  

Orbene, se Sebastiani dice di voler vendere, e rivela che “da tempo sta lavorando sotto traccia per cedere le sue quote”, quindi prima della contestazione, sa che dovrebbe per prima cosa quantificare un prezzo di vendita e poi vedere chi si “affaccia”. Spara cifre che poggiano sul nulla non avendo un parco giocatori di proprietà dignitoso, non ha beni immobili, non ha strutture reali, avrebbe, quindi, solo il valore del titolo sportivo...

Lui, però, laureato in scienze calcistiche, non parla di cifre, dice solo che la società è a posto ma il bilancio ultimo ufficiale parla di un passivo di oltre venti milioni, come da bilancio ufficiale ultimo anno. E si sa che i bilanci sono redatti a seconda delle situazioni. Il che fa temere che i milioni di passivo siano molti di più.

Per le plusvalenze dice di aver agito nel rispetto delle regole.

Ma la finisca!

Se si parla di un acquisto per ics euro e di una vendita per ics più ipsilon, si ha una plusvalenza reale e in regola.

Ma se si prendono dei ragazzini, che non hanno mai messo piede in campo ufficialmente, e te li ritrovi in bilancio con operazioni di milioni di euro, questa è una truffa. Un doping finanziario che danneggia le società che sono davvero in regola.

Quindi, la finisca Sebastiani, e con lui tutti quei dirigenti intrallazzatori che hanno sistemato i loro bilanci con le plusvalenze fittizie, di ciurlare nel manico forti di alcuni vuoti legislativi.

La Magistratura non può intervenire perché non ci sono parametri reali per valutare un atleta?

La Procura Federale interviene solo con una indagine conoscitiva?

Solita presa per il culo all’italiana.

Come si può dire che si cozza sulla solita questione delle valutazioni soggettive o oggettive quando vedi un ragazzino di quattrodici anni, Zugaro de Matteis di Pescara, giusto per fare un esempio, che non ha mai giocato un minuto in prima squadra, valutato per miliardi?

Questa chiamatela come volete ma non è una plusvalenza in regola. Punto.

E di questi ragazzi, finiti poi ai margini dei campi dilettantisti, ce ne sono a bizzeffe e sono serviti a sistemare i bilanci e ad evitare dei fallimenti.

Sarebbe bene, dunque, di smetterla di considerare i tifosi dei “minus habens” (con valore eufemistico, chi è scarsamente dotato di intelligenza) e di sistemare davvero le cose.

Sebastiani è stanco? Vuole andarsene? Sistemi i bilanci, azzeri i debiti, fissi una cifra e giochi al rialzo.

Oggi può dire e fare a suo piacimento solo perché attorno a lui non ci sono dei veri soci che chiedono conto delle operazioni, ma degli amici che lui ha sistemato proprio per fare il padrone e, forte di una legge che glielo consente (l’art. 10 della Legge n. 91/1981), non ha mai investito i guadagni realizzati per rafforzare il Pescara.  

Aggiungi commento

Codice di sicurezza
Aggiorna