Oggi sono riuscito ad entrare in contatto con un tavolo interessante. Quattro persone, di età varia, un uomo e tre donne, tra un pasticcino e l’altro, stavano destreggiandosi secondo le proprie esperienze a descrivere l’amore ai compagni.

Non conoscendo i nomi dei miei “vicini” li definisco come Amica A, Amica B, Amica C e Amico D.

Parto in maniera diretta tralasciando i vari corollari: “L'amore non esiste!” dice perentoriamente l’Amica C.

Di solito – dico a me stesso - chi afferma questo è stato deluso in amore, oppure riesce a combinare ben poco a livello relazionale. Quindi si chiede se tutto questo parlare di amore e sentimenti sia qualcosa di reale o immaginario.
Ma forse queste persone non hanno ben chiaro di cosa parlano. Ed ecco che interviene, in mio aiuto, senza saperlo, l’Amica A: “Cosa intendi con "amore"? "Mi piaci", "Ti desidero", "Ti voglio", "Ho bisogno di te", "Non posso vivere senza di te", "Mi stai a cuore"...? Chi si basa su queste affermazioni parla di passione, bisogno, mancanza, dipendenza o cosa? Tutte queste espressioni non indicano lo stesso sentimento: è importante saper distinguere, sapere cosa si cerca e cosa si offre.”

Non male come intervento, mentalmente aggiungo, sempre a me stesso: Altre volte questa affermazione viene da chi osserva persone che dicono di amare ma poi trattano male il partner, o lo tradiscono, o lo abbandonano senza spiegazioni. Il dubbio - legittimo - è che la parola "amore" venga usata in modo superficiale o menzognero.

Con uno smagliante sorriso a trentadue denti, l’Amica B interviene e dice: ”La risposta giusta sarebbe che sì, l'amore autentico esiste, ma spesso viene chiamato "amore" qualcosa di diverso. Viviamo in una cultura romantica che esalta le emozioni, e che ci induce a chiamare "amore" tutte le emozioni piacevoli o intense che ci travolgono.”

L’Amico D, che è stato correttamente in silenzio ascoltando le amiche, fa un cenno di voler intervenire e comincia: “Secondo me, l'amore autentico esiste ed è quando accettiamo e apprezziamo qualcuno per quello che è, e abbiamo a cuore il suo benessere, anche quando non ne traiamo alcun vantaggio. E' quello il sentimento che ci fa sentire amati in senso profondo: per quello che siamo, non per quello che diamo. Questo tipo di sentimento accade, ma non è comune - anche perché richiede una certa maturità e forza d'animo. Molto di quello che chiamiamo "amore" è in realtà un tentativo di prendere qualcosa dall’altro o di "usarlo" per i nostri scopi. Non nasce da un sentimento amorevole, ma da un nostro bisogno.”

Saltando di palo in frasca, l’Amica C interviene ancora: “Allora potremmo ben dire che l’amore non c’è mai stato in quelli che tradiscono o abbandonano il partner. Significa che non l'ha mai amato davvero...”

“Ma non è detto - interviene l’Amica B - tutto cambia nel tempo, inclusi le persone e i sentimenti. Magari uno amava l'altro profondamente, ma poi sono successe una serie di cose che li hanno allontanati.“

“Sì, può esistere, ma probabilmente non è l'amore a cui stai pensando. Le persone che cercano "L'amore eterno" di solito intendono "L'amore romantico", cioè "Essere innamorati per sempre": ma l'innamoramento non è mai eterno. Tutti sono capaci di innamorarsi, ma pochi sono quelli capaci di amare realmente.”

L’Amico D, insofferente a tutto quel bla bla sull’amore interviene deciso in accordo con quanto affermato in precedenza dall’Amica C: “Il corollario di questi dubbi è un'affermazione categorica: "L'amore non esiste!", solitamente espressa da persone deluse o ferite in questo ambito, quasi sempre giovani o inesperte. Costoro credono che le proprie esperienze riflettano l'intera realtà. Non si rendono conto di stare parlando dei propri limiti, non di quelli del mondo: Solo perché qualcuno ti ha tradita, non vuol dire che tutti lo facciano. Anche se nessuno ti ha amato sinceramente (finora), non esclude che ad altri vada diversamente.”

L’Amica B non demorde e cerca di arrivare ad una conclusione favorevole al suo pensiero sull’amore: “Riassumendo, l'amore esiste realmente ma spesso non è ideale, perfetto, costante ed incondizionato come vorremmo. "L'amore umano", reale, ha dei limiti: perché noi esseri umani siamo limitati. Quando accettiamo "l'amore umano" con le sue limitazioni, riusciamo anche a vedere che magari è già intorno a noi, nei piccoli gesti, pensieri ed azioni delle persone che ci vogliono bene - a modo loro e come possono.

L'amore vero si manifesta nei piccoli gesti, negli sguardi attenti, nelle carezze inattese, nella presenza silenziosa che dice più di mille parole. Il vero amore consiste nell'accettare gli altri così come sono senza cercare di cambiarli.

Esiste e può essere meraviglioso, intenso e duraturo. L’amore cambia insieme alle persone che lo vivono, attraversa fasi, salite e discese e questo non va dimenticato, come non va dimenticato che l'amore è anche impegno, volontà e perdono. Se decidi di amare aimè, tranne nelle favole, devi accettare una grande dose di rischio.”

“La romanticona del cavolo – interviene a gamba tesa l’Amico D: ”L’amore vero non esiste e la biologia lo conferma clamorosamente. Siamo fatti solo per amare noi stessi, per sopravvivere, per riprodurre noi stessi fuori di noi. È scritto nel nostro DNA e si esprime nell’istinto che è uno dei motori più importanti del nostro esistere.”

Sulla base di quanto ho ascoltato finora rifletto che quando si dice che l’amore, quello vero e puro non esiste, i più storcono il naso. In realtà non riescono a riflettere per bene su se stessi, sul proprio cuore, sui propri atteggiamenti.
È pure vero che il vivere in società ci detta o ci impone delle regole. Ed una di queste prevede una certa forma di altruismo di condivisione di slancio verso l’altro. Ma se analizziamo le motivazioni più profonde molte cose si chiariscono e non sono proprio edificanti. Se mi rifaccio ai ricordi letterari e storici mi torna in mente che esistono secondo i greci almeno tre tipi di amore: l’eros,  la filia e la carità, in ordine crescente d’intensità.
 Qualche volta accade che l’azione amorevole non mi fa stare bene eppure la compio. Perché? È questo allora l’amore?  No, certa gente fa determinate cose in modo da non doversi sentire male.  Si agisce per senso di colpa. Non è amore, questo.
Anzi questo è il tipo peggiore di egoismo camuffato: quando si fa qualcosa di buono per non sentirsi in colpa. Fare del bene non fa sentire bene, anzi, fa sentire male, è un vero sacrificio.  

Capire che l’amore vero non esiste, per quanto sia sconfortante, è una rivelazione che potrebbe aprirci nuovi orizzonti e farci capire che quello che faccio lo compio per me e ne sono consapevole e se in qualche modo qualcun altro ne trae beneficio, buon per lui, ma io non ho niente di cui gloriarmi o sentirmi migliore degli altri.

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