Peccato che sarà predisposto un avviso ad evidenza pubblica (al quale potrà partecipare chiunque voglia) e non un affidamento diretto alla Pescara Calcio.
La proposta, per altro avallata da tutta la giunta e caldeggiata da tutte le società calcistiche di Montesilvano, rappresenterebbe un'opportunità più unica che irripetibile per la ns Città ma capisco che lungimiranza non è talento di tutti.
È altresì evidente che chi parla lo fa senza cognizione di causa, certamente senza nemmeno aver letto gli atti ufficiali (troppa grazia!) ma mosso evidentemente da una buona dose di rancore verso non so chi, considerando che personalmente non so nemmeno chi lei sia, gentile Signor Lussuoso.
Detto ciò, vista la fantasia delle sue esternazioni, le consiglierei di tentare con la carriera di scrittore di romanzi gialli o magari fantasy, dove la deontologia professionale del giornalista non rappresenta requisito indispensabile.
La saluto, augurandole gioia e serenità, con una massima che ritengo molto rappresentativa della situazione:
"quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito."

P. S.
Se avesse avuto almeno il buon senso di taggare I diretti interessati, magari le avrei fornito una foto più recente e non del 2008 o la avrei resa ulteriormente edotto circa tanti altri aspetti del mio curriculum vitae, certamente più inerenti il ruolo istituzionale che attualmente ricopro, che però chissà perché, non ha ritenuto nemmeno meritevoli di attenzione.

Riporto solo alcuni dei tantissimi commenti positivi indirizzati al mio articolo. Di negativi non ne ho trovati, se ce ne saranno, ne prenderò debitamente atto.

Maurizio Palmucci: Meno male che ci sei tu caro Lussoso, la nostra luce sul buio giornalistico pescarese e sulle oscure operazioni sebastianee...

Guerino D’Agnese: Ma, scusate l’ingenuità, i montesilvanesi lo sapevano che sarebbe stato emesso un bando ad evidenza pubblica se il caso non fosse stato sollevato da Lussoso? E poi che bando è se giunta, associazioni sportive già sanno chi lo dovrà vincere?

Corrado Passeri: Conosco Pompei e lo stimo molto, ottimo come preparatore dei portieri, e so quanta passione metta nel suo ruolo, anche se non condivido le sue idee politiche. Questo attacco isterico ad un monumento del giornalismo pescarese, non gli fa onore. Mi verrebbe da dire che è un po’ lo stile di quella parte politica li. Però, caro Alessandro, il dubbio del conflitto di interessi è più che legittimo, e spero che tu, in altri toni ed altre sedi, possa smentire chi la pensa così.

Lino Ruggeri: Tramite Facebook riesco a conoscere le cose che intende fare l'amministrazione... anche se a volte come in questo caso le apprendo dopo che le ha deliberate

Rudy D’Amico: Si può anche non condividere il pensiero generale del sig. Lussoso che peraltro merita rispetto... ma rileggendo quanto ha scritto (titolo di taglio a parte) a mio avviso si è limitato a descrivere solo puntuali accadimenti oltre a fatti oggettivi di un iter. la reazione invece lascerebbe sottendere ai soliti maligni manifestata preoccupazione. che problema c’è?! Se ognuno di noi sta in pace con propria coscienza ed operato non c’è da allarmarsi e mettere scudi a difesa e per reazione.

Alessandro Baldati: Caro Gianni sappiamo. tutti. Come opera il soggetto dei colli...f orse qualcuno vive sulla Luna … Il bando è una prassi.ma poi in Italia casualmente …fanno il bando perché nessuno prende l'impegno di certe spese perché poi vuole dormire c’è poi chi dorme nonostante quello che promette finisce a tarallucci e vino...

Fabio Ros: ho voluto sottolineare in maniera ancora più evidente quanto hai scritto, perché questo Pompei, visto il suo ruolo politico e di ex sportivo, se afferma di non conoscere il più celebre (a prescindere se piaccia o meno) dei giornalisti sportivi abruzzesi, che soggetto è??
Anche a me non piace Bruno Vespa, ma come faccio a dire che non lo conosco? Sarei un imbecille se facessi una simile affermazione o sarei in mala fede.

Christian Barisani: Lei,  a quale titolo mette in discussione la deontologia professionale di uno dei maggiori giornalisti, se non il maggiore in assoluto, d'Abruzzo? Il Dottor Gianni Lussoso ha scritto tanti libri sullo sport locale, e non ha mai scritto romanzi gialli, dimostrando di conoscere meglio di chiunque altro la storia e le vicende della Pescara calcio. Inoltre, ha lanciato decine di giornalisti anche a livello nazionale. Anche se non tutti gli sono riconoscenti... Mi perdoni ma la deontologia professionale e la correttezza umana e professionale del Dott. Gianni Lussoso per me non sono in discussione. Se poi lei ha voluto fare delle precisazioni su una data situazione, ha fatto bene, dal momento che lo spirito che contraddistingue Gianni da tanti suoi colleghi, è l'altissimo senso democratico. Potrei continuare, ma preferisco fermarmi qui. Buona serata.

Gianni Lussoso: Mentre ringrazio tutti per aver seguito e commentato il mio scritto e la reazione del signor Pompei, aggiungo solo che il mio modo di fare giornalismo non suscita la simpatia dei “padroni” e dei suoi “collaboratori” e dei lacchè in genere, che mal accettano di confrontarsi con questa che è, e dovrebbe essere per tutti coloro che fanno informazione, la regola primaria: cercare le verità dei fatti e raccontarle, con scienza e coscienza ai lettori che sono gli unici veri fruitori del lavoro del giornalista che non è mai quella di fare da zerbino o da reggi microfono.

Chiaro che ognuno è libero di esprimere come può e come sa, ma è pur vero che il cronista libero da impedimenti di vario genere, dà fastidio. Ma il compito del giornalista è solo, e sempre, la ricerca della verità e non il plauso del padrone riverito e servito.

Il guaio è che da anni i “padroni” sono abituati ai reggi microfoni e mal sopportano chi non si adegua, Chiaro che anche per me sarebbe facile scodinzolare e avere la grattatina dietro l’orecchio che gratifica molti cani sciolti, e avere, quindi, vita facile. Ma sono un giornalista professionista dal 1964 e so di avere, con il mio lavoro, amici tiepidi e nemici bollenti, ma ho fatto una scelta di campo e preferisco stare dalla parte dei giornalisti liberi e non da quella dei giornalisti aggreppiati.

Quando Pompei parla di atteggiamento rancoroso, non sa quello che dice, o giudica tale solo il fare il proprio lavoro e raccontare fatti sulle attività di persone pubbliche di cui, sempre, non discuto sul piano personale: non li conosco, né ci tengo a conoscerli se non per la loro, ripeto, veste pubblica.

E per finire il signor Pompei precisi se il bando è stato preparato prima o dopo i suoi contatti personali con Sebastiani, se è lecito, per un amministratore pubblico, decidere e operare sulla destinazione di un bene pubblico essendo dipendenti di colui che dovrebbe beneficiare della cessione del bene stesso.

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