Oddo da mesi doveva essere l’allenatore del Pescara. A fine campionato, Sebastiani sperava di poterlo annunciare con maggiore calma e pianificare con lui il mercato. Poi il 19 luglio scorso lo scenario è diventato improvvisamente complicato: il Perugia ha esonerato Cosmi e richiamato Oddo in panchina.   

Chiusa la finale play out con la sconfitta ai rigori del Perugia di Oddo, il mister per poter tornare al Pescara ha dovuto prima rescindere con il Perugia (aveva un contratto fino al 2021.

Questo ritorno al Pescara dopo la sconfitta di Perugia ha fatto scatenare sui social i tifosi perugini che hanno stigmatizzato in modo pesante il comportamento del tecnico.

Oddo ha detto sì, ottenendo il contratto che aveva chiesto fin dall'inizio al presidente Sebastiani. Non un annuale, con opzione di rinnovo in caso di salvezza, ma biennale secco.

Tra poco si ricomincerà con il campionato e Oddo avrà il problema di capire quale squadra gli sarà messa a disposizione e quanti, tra i giocatori che si alleneranno da oggi con lui, resteranno a Pescara.  

Analizzando le varie voci e i vari passaggi di questi giorni possiamo dire che Fiorillo non si muove. Il portiere e capitano biancazzurro, corteggiato dall’Hellas Verona in serie A e dal neopromosso Vicenza in serie B, ha già deciso: non lascerà il Pescara.

Gabriele Zappa sembra avvicinarsi a grandi passi al Cagliari di Eusebio Di Francesco  

Cristiano Del Grosso non figura nella lista dei convocati per il raduno.  

Mirko Drudi è un giocatore della Ternana.  

Grigoris Kastanos diventa un giocatore del Pescara a titolo definitivo.  

Luca Clemenza, rientra nei ranghi juventini.  

Da Torino rientra Delli Carri jr mentre vanno tre giovani del vivaio pescarese: Ripani, Mbaye e Rossi. Su tutti e tre il Pescara ha mantenuto i diritti sul 50% in caso di futura rivendita da parte dei bianconeri.  

Sul fronte societario Sebastiani ha tentato, e tenta ancora, di trovare dei soci nuovi ma quelli che si sono avvicinati hanno preso atto che la posizione debitoria del Pescara è più pesante di quanto raccontato da Sebastiani: oltre al passivo di gestione, c’è da considerare il debito IVA di cui è responsabile penalmente lo stesso presidente: come dire che, se vende, e il nuovo acquirente non paga una sola rata, a pagarne le conseguenze penali sarebbe Sebastiani e non il subentrante.

Inoltre c’è il problema dei bond da sistemare ed altre voci negative che farebbero aumentare il deficit globale della Pescara calcio.

Intanto il presidente Sebastiani attende con una certa preoccupazione la definizione della querelle con Iannascoli considerando che il giudice che gli ha dato ragione, con una sentenza ritenuta particolarmente strana dai giuristi di tutta Italia (avrebbe detto che sì, c’erano state delle irregolarità nel bilancio del 2015 ma che le stesse erano state sistemate, poi, nel bilancio successivo…), è andato in pensione e il giudizio, ora, dovrà essere dato da un Giudice tutto nuovo.

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