BUONA PASQUA A STEFANIA E CARLO Pur essendo rimasto colpito dalla cattiveria di Carlo Ariosto che mi nega il prestito fattogli tra maggio e luglio del 2020, pur essendo rimasto sorpreso dalla cattiveria e dall’arroganza della sorella Stefania che, prima aveva preso posizione per dirimere la querelle e poi ha deciso di lavarsene le mani puntando sul fatto che l’imbelle fratello non ha nulla da perdere essendo a sessant’anni un nullafacente e nulla tenente vivendo sostenuto dalla stessa sorella, non posso venir meno alla mia educazione e cultura religiosa e negare i miei auguri di Santa Pasqua sia a Stefania e sia a Carlo.

Certo l’atteggiamento di Carlo è iniquo e paradossale, negare l’evidenza e nascondersi dietro la dialettica della sorella, ma quello di Stefania è ancora peggio: forse perché istruita male da Carlo sui fatti, forse perché la sua deformazione professionale la porta a questi atteggiamenti, ha inteso scrivere minacce a mia figlia (solo perché mi ha aiutato a riprendere l’assegno di Carlo inesigibile) e a sentenziare giudizi su di me e sulla mia paternità senza conoscere né dati, né fatti, né risultanze ufficiali. Mi ha minacciato che se entro tre giorni non scrivo su Facebook che quando asserito in precedenza era falso, mi denuncerà per usura nei confronti del fratello: usura per un prestito fatto, per il quale Carlo non ha dato un centesimo, né di sorta capitale né di altro, se n on un assegno post datato inesigibile,  orbene non a voce bassa con piagnisteo, come tu affermi solo perché vi ho chiesto a più riprese tramite mail certificate che ho bisogno del rientro di quei soldi, ma a voce forte e stentorea ribadisco che Carlo mi ha truffato con raggiro; che tu gli tieni il cordone fidando sulla malvagità che esprimi con minacce reiterate e sulla presunta mia paura considerando che hai valutato per paura e timore solo una mia forma di educazione; nelle mie mail chiaramente ho scritto accusandovi di essere stati disonesti e se non sentivate un minimo di vergogna, e non avete risposto mai.

Solo ora, mentre le mail certificate erano nel vostro tiretto nascosti, fai sentire la tua vocina di vecchia irosa e minacci ripercussioni ed eviti di parlare di restituzione dovuta e doverosa.

Ma poi, analizzando la tua posizione di anziana e malferma in salute, di un cuore (il tuo) pieno di rancore verso tutti perché appesantita da denunce per bancarotta fraudolenta, per il processo per i soldi spariti al casinò e per simulazione di reato, per aver dovuto subire l’umiliazione di essere stata revocata da amministratrice del condominio di Montesilvano che non aveva più inteso farsi amministrare da una riconosciuta dipendente da ludopatia, ho sentito pietà e, pur trovando difficile perdonarti cerco di capire la situazione e lasciarti perdere, così come lascio perdere quel tuo fratello che in una lettera giudicai “un ragazzo poco cresciuto” e che in un messaggio WhatsApp (che conservo a memoria futura) mi ha scritto che “il giovane poco cresciuto te lo ha messo nel c...o” a conferma del suo raggiro.

Visti i vostri reali valori e le vostre situazioni, che sono davvero pesanti, non do peso alle tue parole, anche perché esse si giudicano sempre dalla bocca da cui escono, e ti auguro di fare una felice Pasqua insieme al tuo insignificante fratello.

È chiaro, comunque, che sarò pronto a rispondere e a presentare documentazioni, in qualsiasi sede vorrai invitarmi... Gianni Lussoso

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