Queste le dichiarazioni del presidente del Delfino1936 SpA: “Qualche mese fa abbiamo ricevuto l’invito da parte dell’amministrazione di Montesilvano che, stanti i costi che questi impianti comportano per le comunità, ci ha proposto di presentare un progetto per la gestione dello stadio ‘Mastrangelo’. Da sistemare e da mettere a disposizione della prima squadra del Pescara per gli allenamenti. Noi abbiamo pensato di rispondere a questo invito del Comune. Nel momento in cui l’abbiamo fatto, il Comune ha messo in atto una procedura. Ovviamente ora ci sarà un bando, con delle proposte. Ma il Comune non si è impegnato in alcun modo con noi.

Dichiarazioni del Comune di Montesilvano: “…Rappresentato che: Lo scorso 6 marzo 2020 la società sportiva “Delfino Pescara 1936 S.p.A.”, con sede a Pescara, Via Arrone, 7, società titolare del Pescara Calcio militante nel campionato nazionale professionistico di calcio, serie “B”, ha manifestato l’interesse ad assumere la gestione full immediate contratto di concessione dell’impianto sportivo di via Senna, obbligandosi all’uopo, a propria cura e spese, ad intestare a sé le utenze luce, acqua e gas dell’intero complesso, ad effettuare consistenti lavori di miglioria e di straordinaria manutenzione che involgerebbero gli spalti, gli spogliatoi, il manto erboso del campo, gli impianti luce, acqua e gas, la tribuna, gli uffici e più in generale l’intero complesso sportivo; lavori meglio evidenziati in un computo metrico estimativo allegato alla proposta formulata dalla società richiedente che quivi deve ritenersi come integralmente riprodotto. La proponente ha evidenziato, peraltro, di voler essere autorizzata altresì alla costruzione, all’interno dello stadio comunale che intende gestire, acquisiti i titoli urbanistici utili, di una palestra e di un campo di paddle.

Valutato che con il fine di migliorare il funzionamento dell’impianto sportivo, garantirne la manutenzione e lo sviluppo più funzionale alle esigenze socio – turistiche – economiche della città, questa Amministrazione Comunale intende assegnare la gestione del complesso immobiliare a destinazione sportiva, in concessione d’uso, a società privata, in modo da poter garantire in via continuativa la manutenzione, ordinaria e straordinaria, la vigilanza e la custodia, nonché il proseguo delle attività sportive alle condizioni meglio stabilite nello schema di contratto che si intende approvare e delibera di prendere atto della proposta formulata dalla società sportiva “Delfino Pescara 1936 S.p.A.”, con sede a Pescara, Via Arrone, 7, finalizzata alla gestione dello stadio “A. Mastrangelo” di via Senna e di procedere alla gestione in concessione del complesso sportivo costituito dallo stadio “A. Mastrangelo” di via Senna, della pista di atletica ivi contenuta, e dell’adiacente cd “antistadio” di recente realizzazione…

Il problema e la risoluzione hanno varie facce di valutazione:

Sotto il punto di vista legale si potrebbe anche considerare l’operazione fattibile, pur se criticabile sotto diversi punti di vista, soprattutto in visione politica appare molto discutibile.

Infatti, stanno mettendo in primo luogo il risparmio della spesa, ma non considerano che poi non avranno più un campo per 15 anni. Un campo che doveva, quando è stato costruito, creare aggregazione e stimolo per la cittadinanza.
Parlano di assegnare il campo ad una S.p.A (non ad una società dilettantistica), che mira a fare utili, e, chiaramente, vorrebbe la gestione proprio perché produrrà utili, ma alla Delfino 1936 S.p.A, non alla comunità di Montesilvano.
Non si confonda lo sport con il business o, se volete, con il mercato, in quanto sarebbe da tener presente che, un’amministrazione virtuosa, spingerebbe i propri cittadini a praticare lo sport, non a diventare spettatori passivi di un affare realizzato con un “privato”.
Da precisare che il controvalore della concessione non prevede neppure la messa in opera dell’illuminazione dell’altro campo.

Non appare chiaro il fatto che la delibera misuri i lavori che farà la società Delfino come reale controvalore che viene messo sul piatto in cambio della concessione.

Molti dei lavori fatti, appare chiaro, saranno al solo uso della società concessionaria e, solo tra quindici anni, diventeranno di uso ai cittadini.

Tenendo conto di ciò, quindi, quanto è il valore reale che torna alla cittadinanza?
Non è inopportuno chiedersi quali sono le regole con le quali il Comune di Montesilvano potrà difendersi da eventuali mancati pagamenti o dal mancato rispetto di norme contrattuali.

Come potrà realmente valorizzare le aree che rimangono di fruizione pubblica?

Quali sono i successivi costi che sarà costretto a subire?

Quali saranno le garanzie che, una società sportiva come il Pescara, può garantire, sia sotto il punto di vista economico e sia, sotto il punto di vista sociale, per la città di Montesilvano?

Non bisogna essere delle aquile per capire che tutta l’operazione è stata fatta nella solita ottica condannabile, almeno dal punto di vista etico, per favorire l’amico dall’amico dipendente che ha parlato di un bando che, al momento in cui scrivo, non mi è dato sapere che sia stato reso pubblico. Naturalmente assicuro tutto lo spazio necessario alla Giunta di Montesilvano per pubblicare una sua eventuale replica.

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