Forse non me ne sono reso conto, ma a sentire le loro lamentele, abbiamo undici giocatori di classe eccelsa che mal accettano di giocare su terreni inidonei alla loro caratura tecnica.

Sono diverse volte che dei giocatori biancazzurri si lamentano perché il loro rendimento non è pari alla loro classe e si giustificano con i terreni inadatti su cui sono costretti ad esibirsi.

Nei miei cinquant’anni e passa di professionismo, ho visto giocare tanti campioni e tante mezze calzette. Sono sempre queste ultime a lamentarsi dei terreni di gioco. I campioni, invece, li ho visti emergere sempre, con qualsiasi fondo.

Tanti anni fa, quando giuocavamo e perdevamo sonoramente con le formazioni del Nord Europa, i nostri si lamentavano della pesantezza dei terreni di gioco dimenticandosi che nell’Italia del Nord, in inverno, molto spesso, i nostri campi erano più pesanti di quelli stranieri. Ma ogni scusa era buona per giustificare le legnate prese a suon di gol e la cosa deprimente era che trovavano molti giornalisti disposti a sostenere le loro assurde tesi, così come a Pescara stanno facendo i nostri commentatori.

Vorrei ricordare che di campi di gioco ce ne sono di diverso tipo: terreni naturali a fondo compatto; terreni artificiali a fondo sintetico morbido; terreno naturali duri; terreni naturali morbidi. I calciatori, per ogni tipo di terreno su cui dovranno esibirsi hanno differenti tipi di calzature.

Tanti anni addietro erano di cuoio duro, a volte con le punte rinforzate e i tacchetti erano fissati con dei chiodi che, a volte, fuoriuscivano dando veramente fastidio.

Ora tutti, anche gli “scarpari”, utilizzano scarpette che sono dei guanti per i piedi e che consentono di fare con il pallone qualsiasi finezza, sempre che il calciatore le sappia fare.

Come dire che giochi bene se sai giocare, altrimenti il fondo, che poi è uguale per tutti e ventidue, non può essere una giustificante valida.

Quando vai a giocare ad Andria e fai il primo vero tiro in porta al 70’ e quando Boben ti gioca una ottima partita e salva anche il risultato, non si lagna del fondo del terreno. Si è lagnato, invece, Merola perché ha ciccato, da ciuccio, due palle gol, sbagliando anche una caterva di passaggi.

E quando una settimana fa ha giocato bene a Pescara non ha parlato del fondo dell’Adriatico che, di certo, non è perfetto: è che lui aveva ben altra determinazione.

Quando Colombo dice: “Non prendiamo gol da tre partite e le aspettative erano più elevate in funzione della prestazione fatta domenica scorsa. C’è rammarico, si poteva fare di più. Abbiamo avuto qualche occasione ma non siamo stati incisivi” dimentica di dirci perché questa squadra all’andata aveva 19 punti e al ritorno ne ha solo 9, con un colpevole ritardo di ben 10 punti!

E, badate bene, che stiamo incontrando squadre di seconda e terza scelta, E quando arriveranno quelle di prima scelta?

Molti danno per scontato il terzo posto, come fosse atto dovuto. Bisogna conquistarselo davvero il terzo posto e non sarà cosa certa, giocando in queste modo. ,

Quindi, bando alle lamentele, e giocate, se sapete farlo.

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