La sconfitta accende la protesta del club abruzzese, che contesta apertamente l’operato arbitrale e l’intervento del Var, soprattutto in occasione del gol annullato a Faraoni.

Il presidente pescarese è stato durissimo nelle sue dichiarazioni: “Dire che il risultato è bugiardo è dire poco. È scandaloso, così come è stato scandaloso l’arbitraggio. Sono loro che dovrebbero rivedersi al Var. Non so se il guardalinee, lo stesso del gol annullato a Faraoni, si sia svegliato quando ha giudicato non da espulsione l’intervento su Brosco. Forse prima stava dormendo…”

Sulla stessa linea anche l’allenatore biancazzurro Giorgio Gorgone, che non nasconde la rabbia nel post gara. “Decisioni arbitrali molto dubbie; sull’episodio di Faraoni l’arbitro aveva indicato il centrocampo, poi è tornato indietro per una spinta come se ne vedono cinquanta a partita. Comunque la squadra è viva e ce la giocheremo. Due salvataggi sulla linea, tante occasioni create, un gol annullato. Avremmo meritato di più. Sono arrabbiato, ma posso garantire che lotteremo fino all’ultimo secondo dell’ultima partita.”

Analizzando solo la partita contro il Frosinone si può essere d’accordo su gran parte delle dichiarazioni di Gorgone. Meno, invece, sulle dichiarazioni del presidente che accusa il VAR e dimentica le occasioni in cui lo strumento tecnico ha favorito la sua squadra. E poi il VAR non deve favorire nessuno: deve solo rimediare alle sviste arbitrali dicendo ciò che è veramente accaduto. Il che significa che se il VAR vede un gol da annullare lo annulla e questa non è sfortuna ma la realtà accaduta. Del resto il VAR è stato concepito proprio per questa funzione: rimediare alle sviste arbitrali dichiarando ciò che è realmente accaduto.

Detto questo, però, va ricordato al Ferguson collinare, che le partite durano novanta minuti più recupero e se il Pescara ha fatto un ottimo primo tempo, non si può dire altrettanto della seconda parte della gara. Inoltre gli exploit difensivi del Frosinone fanno parte del valore intrinseco della formazione così come le splendide parate del portiere pescarese hanno alcuni risultati in termini accettabili.

Ma, senza farsi prendere dalle umoralità, quandanche giustificate per i tifosi, bisogna ricordare che in occasione del pareggio del Frosinone la difesa stava tutta a guardare... così come ha sempre fatto nelle precedenti partite riuscendo a raggiungere quota 32 gol subiti in 16 partite.

Se la difesa è scarsa, gli allenatori, Vivarini prima e Gorgoni ora, non posso farci granché. Il tutto rimanda alla scarsa competenza del Ferguson locale. che, credendosi unto dal Signore e quindi laureato in scienze calcistiche, ha messo insieme una rosa disarticolata, non equilibrata, e quindi il destino del Pescara era già segnato all'inizio del campionato e a questo destino non si sfugge se il mercante non decide di rimettere nella Pescara calcio, per il rafforzamento invernale, parte di quei milioni accantonati ad uso personale.

Si può giustamente inveire contro la malasorte di una partita ma i campionati si vincono e si perdono al termine di 30 partite, il che sta a significare che se la squadra sarà debitamente rinforzata a gennaio la speranza di salvarsi ci sarebbe tutta.

Ma, ad analizzare con calma le parole dette ora, e nel passato recente, dal mercante si intuisce che lui vuole far credere che questa rosa da lui formata sia competitiva e che non necessita di altri acquisti e pertanto è prevedibile che a gennaio partirà qualche elemento e non saranno fatti acquisti eccellenti, forse solo qualche movimento utile per favorire l’amico procuratore.

Mancano 22 partite al termine e ci sono ben 66 punti a disposizione: tutto può ancora accadere. Ma questa rosa va risistemata e devono essere trovati i giusti equilibri tra i tre reparti. È inconcepibile avere una formazione che segna 20 reti e ne subisce 32 con una sola vittoria a fronte di 7 parteggi e ben 8 sconfitte.

Pensare di far ingoiare ai tifosi, benemeriti per il loro entusiasmo e per l’attaccamento alla maglia, che questa classifica sia frutto di sfortuna e di sviste arbitrali, significa credere di poter prendere per i fondelli non solo i tifosi ma anche l’intera città e questo caro Ferguson non se lo può permettere.

Il Pescara ha solo avuto la sfortuna di avere come presidente un esperto di tecnica finanziaria, capace di utilizzare il Pescara come mezzo per procurarsi situazioni di comodo, manovrando centinaia di contratti ogni anno, favorendo il settore delle scuole di calcio che rendono soldini importanti a fine anno, realizzando concrete situazioni di guadagno con i movimenti di alcuni giocatori appena capaci di stoppare un pallone, facendo delle vendite importanti ai fini della sistemazione dei bilanci che furono a suo tempo dalla Magistratura considerati falsi ma poi messi a posto con relativo perdono giudiziario, cosa che fece sorridere molti cultori della materia.

Per concludere, il mercante dovrebbe smetterla di prendere in giro un ambiente che lo ha scoperto totalmente nella sua interezza e che non accetta più di essere sfruttato. Metta mano al portafoglio, acquisti le pedine necessarie e non faccia movimenti che sanno di fumo negli occhi, solo così il Pescara potrà salvarsi, altrimenti non sfuggirà al suo destino.  

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