Allo stadio Adriatico un match ricco di colpi di scena che si chiude sul 2-2 tra Pescara e Venezia. I lagunari, padroni del campo per oltre un’ora, si fanno rimontare due gol di vantaggio dai biancazzurri, capaci di non mollare mai e di trovare il pari nel finale con un pubblico in visibilio.
Dopo il primo tempo di chiara marca veneta, il Pescara non si arrende.
Vincenzo Vivarini cambia assetto e si affida alla panchina: l’ingresso di Di Nardo cambia il volto alla partita. Il giovane biancazzurro diventa subito protagonista, servendo a Olzer l’assist per il gol che riapre i giochi. L’Adriatico si infiamma e i padroni di casa spingono con determinazione, sostenuti da un pubblico che crede nella rimonta.
Il momento clou arriva al 91’, quando lo stesso Di Nardo svetta di testa in area e batte il portiere veneziano, completando un’incredibile rimonta. È l’apoteosi per il Pescara, che strappa un punto d’oro in una gara che sembrava ormai compromessa.
Grande delusione invece per il Venezia, che aveva la vittoria in mano e si ritrova a dover fare i conti con l’amaro sapore di due punti gettati via. I lagunari pagano caro l’eccesso di sicurezza e la difficoltà nel gestire il forcing finale degli abruzzesi.
Un pareggio che lascia aperti tanti spunti di riflessione: il Pescara ritrova morale e dimostra carattere ma senza voler togliere nulla ai meriti biancazzurri per il risultato finale, alcune considerazioni vanno fatte:
Tre partite un solo pareggio e due sconfitte. 4 gol fatti e ben 7 subiti. Vuol dire che qualcosa in difesa deve essere meglio registrato.
Nella gara col Venezia, in particolare, Corbo è stato meno lucido del solito. Mi sono piaciuti Desplanches, attento e preciso. Oliveri, Pellacani, Brosco e Olzer (uomo gol che ha segnato in tutte e tre le partite) mentre sotto la sufficienza, il citato Corbo, Squizzato, Corazza, Sgarbi e Tsadjout.
Il valore immenso della rimonta ha deliziato i tifosi che, giustamente, hanno evitato ogni altro commento ma non devono chiudere gli occhi dinanzi a questi problemi irrisolti. Sarà compito di Vivarini lavorare sul modulo e sulle dinamiche del gioco. Da parte sua Vincenzo Vivarini ha detto: “Bisogna fare i complimenti ai ragazzi. Noi dobbiamo giocare con il cuore, con applicazione maniacale sulle consegne che abbiamo e dobbiamo sempre dare tutto sul campo. Anche perché ogni partita incontriamo avversarie di livello come oggi”.
Dal punto di vista tecnico ha detto: “Nel primo tempo abbiamo sofferto ma, man mano che calava la loro intensità, siamo riusciti a venir fuori con grande voglia e abbiamo dimostrato il nostro valore”. Poi il mister ha concluso “Questo pareggio vale come una vittoria e per me è il primo punto di una lunga serie.”
Il Pescara ha giocato con questa disposizione tattica: 4-3-2-1.
Il 4-3-2-1 è un modulo di gioco del calcio che consiste nello schierare quattro difensori, tre centrocampisti davanti alla linea di difesa, due trequartisti dietro alla linea d'attacco e un solo centravanti. I terzini giocano un ruolo chiave nel supportare l'attacco sulle fasce, mentre il centravanti è impegnato nel creare spazi per i trequartisti e i centrocampisti.
Nel modulo 4-3-2-1, i tre centrocampisti giocano in ruoli diversi: due mezzali avanzate (trequartisti) che agiscono dietro l'unica punta centrale e un mediano davanti alla difesa, a protezione della linea difensiva. I trequartisti devono essere abili nell'attacco centrale e negli inserimenti offensivi, sfruttando il movimento dell'attaccante centrale per creare spazio, mentre il mediano deve garantire copertura difensiva e impostazione.
Ebbene, a mio modesto avviso, queste peculiarità di gioco non sempre il Pescara riesce ad esprimerle ed è qui che Vivarini deve lavorare oppure cambiare modulo e riprendere il mai superato 4-4-2.
TABELLINO
PESCARA-VENEZIA 2-2
MARCATORI: 19’ su rigore Adorante, 66’ Fila (V) 80’ Olzer, 90’ Di Nardo (P)
PESCARA (3-4-2-1): Desplanches; Brosco, Pellacani, Corbo (45’ s.t Valzania); Dagasso (76’ Letizia), Oliveri (70’ Merola), Squizzato, Corazza; Sgarbi (45’ s.t Capellini) Olzer; Tsadjout (70’ Di Nardo); All. Vincenzo Vivarini
VENEZIA (3-5-1-1): Stakovic; Schingtienne, Korac, Franjic; Hainaut, Doumbia, Duncan (87’ Bohinen), Perez (60’ Compagnon), Bjarkason (77’ Haps); Busio (77’ Lella); Adorante (60’ Fila); All. Giovanni Stroppa
AMMONITI: Desplanches (P), Haps (V)
ARBITRO: Federico Dionisi della sezione dell’Aquila