È facile accusare gli altri per evitare di assumersi le proprie responsabilità, un comportamento noto come deresponsabilizzazione. Questa tendenza è spesso un meccanismo di difesa psicologico per proteggere l'ego, legato a insicurezze, paura della critica, o a una percezione distorta della realtà. L'individuo che incolpa gli altri può mostrare scarsa intelligenza emotiva, una forma di vittimismo strategico. Palermo ci inflisse un 5 a 0 nel 1981-82 e quell’anno il Pescara chiuse all'ultimo posto con 17 punti (4 vittorie, 9 pareggi, 25 sconfitte, 20 gol fatti, 57 subiti). e retrocedette in C. Un altro 5-0 nel campionato di Serie b. del 1983-1984.
infatti è stato facile per il mercante biancazzurro scagliarsi contro la squadra, implicitamente, contro Vivarini anche se ha detto che il mister non si tocca.
“Nel secondo tempo siamo rientrati in campo e dopo 2′ prendi un gol di quel tipo che ti taglia le gambe ma non c’è stata reazione. Poi devo dire che la squadra va piano e adesso mi sono rotto abbondantemente le scatole. Bisogna lavorare sodo perché questa è una squadra abituata a lavorare e deve lavorare Questa squadra non corre, ma cammina. Dobbiamo lavorare di più, evidentemente abbiamo lavorato male finora. Non è una critica a nessuno, ma un suggerimento: bisogna lavorare di più, non ci sono alternative. Io non voglio correre il rischio di tornare in Serie C dopo quattro anni di sofferenze. Questo lo devono capire tutti».
IL Ferguson collinare, diventato ormai un tecnico del calcio giocato, oltre che di quello “amministrato e “spremuto” ha poi indicato Brandes come «l’unica nota positiva» della serata, «l’unico che guardava verso la porta avversaria», sottolineando come la squadra debba cambiare atteggiamento già dal prossimo match: «Ora ci aspetta il Monza, ma tutto dipende da noi. Nel secondo tempo con la Sampdoria e qui a Palermo siamo usciti dal campo, e questo non è tollerabile».
Dal canto suo Vivarini: “Abbiamo disputato un buon primo tempo, in cui abbiamo anche avuto due o tre occasioni per andare in vantaggio – ha dichiarato Vivarini –. Siamo riusciti a restare compatti, ma nel secondo tempo è successo ciò che era già accaduto a Genova: abbiamo mostrato fragilità mentale e fisica. Abbiamo mollato, e questo non possiamo assolutamente permettercelo. Si può anche perdere, ma non bisogna mai smettere di lottare. Nella ripresa è venuto meno un po’ tutto.” Il tecnico biancazzurro ha poi aggiunto: “Il nostro campionato passa dai miglioramenti che riusciremo a fare. Partite come questa devono servirci da insegnamento. I problemi ci sono e dobbiamo cambiare qualcosa: soprattutto, capire perché mentalmente molliamo. Questa cosa non deve esistere”.
Sulla condizione della squadra: “Purtroppo abbiamo tanti assenti e abbiamo cercato di cambiare, ma questo lo abbiamo pagato. Sotto l’aspetto atletico siamo calati, e questo ha inciso molto nelle ultime tre gare. Non voglio cercare scuse: accettiamo il verdetto del campo. Bisogna anche dare merito al Palermo, una squadra di livello assoluto. È una sconfitta pesante, ma la accettiamo”.
Infine, un pensiero per il portiere biancazzurro: “Desplanches sta facendo un campionato eccezionale: para tutto quello che può, finora non ha commesso sbavature. È un portiere di livello, con grande personalità e tutti i requisiti per crescere ancora”.
E meno male, ci viene da dire, altrimenti la casella dei gol subiti che propone un numero di pietra che ci classifica come la peggiore difesa del campionato sarebbe stato da brividi.
Quando il Pescara faceva dei gol negli ultimi minuti e riprendeva dei risultati che, altrimenti, sarebbero stati passivi, il marcante e i suoi personali addetti stampa inneggiavano alla validità della rosa allestita ed era normale che giocasse fino all’ultimo secondo e Vivarini doveva solo preoccuparsi di tenerli insieme e prepararli fisicamente.
Siccome il campionato, con le sue cifre, ci presenta come una formazione che ha vinto una sola partita su undici, che ha soo 8 punti su undici partite e che ha segnato 15 reti subendone 23 che è, nel momento in cui scrivo, al 17° posto e devono ancora giocare Spezia, Sampdoria e Mantova, i cui risultati ci potrebbero penalizzare ancora di più, il duo Vivarini- Sebastiani dovrebbe spiegare ai tifosi il perché di alcune incongruenze:
Perché il mercante ha portato a Pescara giocatori cotti o infortunati o da recuperare?
Perché, per tirchieria, non ha fatto preparare la squadra in altura e l’ha tenuta a friggere al caldo di Silvi?
Perché ha dato a Vivarini diversi giocatori per un ruolo a farsi guerra per una convocazione e non ha coperto in modo adeguato altri ruoli determinanti?
Perché esaltare la piazza con false valutazioni sulla bravura degli attaccanti mentre molti dei gol sono stati segnati da centrocampisti e difensori e alcuni solo fortunosi?
Vivarini, da parte sua, dovrebbe dire perché ha accettato supinamente questa rosa?
Perché una squadra che gioca con tre difensori, sei centrocampisti, prende 23 reti pur avendo, a suo dire, un forte portiere?
Il Ferguson collinare accusa Vivarini di essere incapace, di fatto questo è il significato di quanto urlato nel dopo partita, nel prepararli fisicamente e accusa i giocatori di scarso impegno.
Non sono questi i “giocatori pronti e validi” che lui aveva scelti per fare un dignitoso campionato di B?
Ora che si sono alzati i veli e tutti possono vedere la pochezza del programma preparato, si è aperta la guerra con il lancio degli stracci.
Ma il tecnico non si tocca, perché due allenatori il mercante non li pagherebbe mai. Al limite potrebbe proporre Stella per risparmiare e cacciare Vivarini che, indefinitiva, ha una sola grande colpa: aver fatto da scudo al “laureato in scienze calcistiche.”
Perché il mercante non spiega la posizione di Verratti e perché ha costituito una nuova società ad hoc per poter gestire la somma ricevuta in proprio e facendo di fatto Verratti suo socio e non socio del Delfino Pescara calcio?
Prossimo turno Monza e poi tempo per riflettere e riproporre una nuova programmazione di lavoro. con Vivarini, o forsanche con un altro al suo posto.