Maggie non vedeva Vittorio da un paio di giorni e, questa mattina, riconoscendo la sua macchina da lontano, mi ha guardato e ha cominciato ad uggiolare.
“Aspetta che adesso arriva.”
Dopo aver parcheggiato, Vittorio si è diretto verso di noi ed io ho liberato il guinzaglio della pelosetta che è partita come un razzo saltando letteralmente tra le braccia di Vittorio sempre più emozionato per le dimostrazioni di amore di Maggie. Proprio vero, l'amore di un cane è un amore totale, unico, incondizionato. Un amore che non ti tradirà mai e che sa esprimere, oltre che al suo padrone, che sarà sempre l’unico punto di riferimento nella sua vita, anche per i suoi amici.
“Ciao Vitto’, hai visto la finale di Wimbledon?”
“Come avrei potuto mancarlo. Un grande spettacolo, due grandi campioni, due degni avversari sul campo e due amici fuori che sanno onorare uno sport stupendo. Una grande delusione...”
“Cosa ti ha deluso?”
“Alcaraz aveva il re Felipe VI a tifare per lui in tribuna e lo abbiamo visto inquadrato dalle telecamere più di una volta, mentre Sinner, oltre ai suoi familiari e alla sua équipe tecnica poteva contare solo su un gruppo di italiani residenti a Londra e su alcuni turisti sempre italiani. Anche perché gl’inglesi, che sono monarchici tifavano per la Spagna monarchica.”
“Beh, effettivamente...”
“Una figuraccia da parte delle autorità, non solo sportive, che ha trascurato un avvenimento che ha confermato come l’Italia, oggi, abbia un campione vero a rappresentarla. Gianni, a mio parere, ci dovevano essere non solo i dirigenti delle Federazione tennis ma anche quelli delle altre discipline sportive per onorare un grande campione che meritava questo rispetto anche in caso di sconfitta. Hai visto il Re Felipe VI che, nonostante la sconfitta di Carlo ha applaudito il suo campione che lo ha ringraziato pubblicamente per la sua presenza.”
“Dopo la vittoria, però, si sono fatti notare sui social con i loro interventi...”
“Potevano tenerseli. Facile parlare dopo. Resta il fatto che a Wembley non c’era un rappresentante ufficiale dell’Italia politica e sportiva.”
“Vittorio, mi sono preso la briga di leggere alcuni commenti dei cosiddetti tifosi italiani: qualcuno continua a definirlo dopato (per la verità anche alcuni atleti importanti come la ex nuotatrice Federica Pellegrini, astiosa in modo inqualificabile. Non vogliono capire che Sinner non si è dopato. La sua squalifica è meglio chiamarla sospensione. Il suo accordo extragiudiziale – non è una condanna, non è un’ammissione di colpa. Sinner non è mai finito davvero sotto processo, La prima volta Sinner è stato scagionato da un collegio di tre persone a cui si è rivolta un’istituzione nata per vigilare sulle scommesse clandestine nel tennis. È stato un arbitrato. Senza un pubblico ministero.
La seconda volta, dopo il ricorso della WADA, il tribunale di Losanna è stato scansato con questo accordo.
In definitiva Sinner non si è dopato. La quantità di sostanza proibita rintracciata nel suo corpo non altera le prestazioni. Ma Jannik Sinner era punibile per non aver vigilato a sufficienza sui comportamenti del suo team. È la regola.
Poi c’è chi lo chiama ancora austriaco. Sinner è nato a San Candido: un comune italiano di 3 296 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige, situato nell'Alta Pusteria e nel comprensorio della Val Pusteria.
Lo accusano di avere la residenza a Montecarlo: Questo significa che, pur essendo italiano, non paga le tasse in Italia grazie alla sua residenza all'estero. La questione della sua residenza ha suscitato polemiche, in quanto molti ritengono che dovrebbe pagare le tasse in Italia, visto il suo status di cittadino italiano. Sinner ha risposto alle critiche affermando che la sua scelta è legata alla sua attività sportiva e alle agevolazioni fiscali offerte a Montecarlo, dove si allena e vive e con lui tantissimi altri campioni dei vari sport italiani. Di solito, le vincite dei tornei vengono tassate nel paese in cui si tiene il torneo, ma il tennista paga le tasse sul reddito complessivo nel suo paese di residenza fiscale.”
“Comunque è una vigliaccata nei confronti di questo gioiello che la natura ci ha regalato. Un vero campione anche di fair play. Un ragazzo generoso che sta facendo anche molta beneficenza. Sorrido nel ricordare una frase del suo allenatore Cahill: “In Italia avete un ragazzo speciale, ma se non lo volete più me lo porto in Australia!”
Chiedo al mio amico Vittorio, che a suo tempo fu un discreto tennista dilettante, come si può definire il valore tecnico di Sinner?
“Gianni, il valore tecnico di Jannik Sinner può essere definito attraverso diversi aspetti del suo gioco, che lo rendono un tennista moderno e completo. Questi includono la sua potenza e precisione nei colpi, la sua agilità e velocità in campo, e la sua capacità di gestire le emozioni e adattarsi alle diverse situazioni di gioco. Quello che mi esalta di più è la sua capacità di concentrazione, la sua forza mentale che lo porta a dare il meglio nei momenti più difficili... insomma abbiamo un grande campione e, forse, molti non se lo meritano.”