Dopo aver scritto pagine e pagine sulla validità di questo giocatore per il Pescara, Sebastiani senza nascondere la stizza commenta: "De Boer ha preferito la Salernitana. Deduco che è un giocatore da C".
Del fatto che da alcuni anni molti giocatori sono presentati come acquisti vicini alla definizione, per poi vederli passare ad altre società, si potrebbe scrivere moltissimo.
Il problema è che l’esperienza non insegna nulla, né al Ferguson di casa nostra, né ai suoi attaché che continuano ad esaltare ogni rutto scappi dalla bocca del mercante.
La nostra è una società che da anni vive di “scarti”, di prestiti, di giocatori da rivitalizzare dietro compenso...Inoltre il Pescara in questi anni del mercante non ha mai fatto realmente mercato ma ha subito il mercato prendendo, cioè, quello che era rimasto invenduto sul campo e, visti i tempi di chiusura, offerti con sconti vistosi.
Sì, la programmazione è generalmente necessaria in qualsiasi impresa, indipendentemente dalle dimensioni o dal settore, poiché aiuta a definire obiettivi, allocare risorse e coordinare le attività per raggiungere il successo. Senza programmazione, le aziende possono trovarsi ad affrontare sfide nella gestione delle operazioni, nel raggiungimento degli obiettivi e nell'adattamento ai cambiamenti del mercato.
Molte imprese, pur avendo individuato le proprie strategie con chiarezza, incontrano difficoltà nel realizzarle. Questo accade perché, nella maggior parte dei casi, manca un processo di pianificazione e programmazione aziendale efficace. Ovvero, un procedimento con il quale stabilire determinati obiettivi a medio o lungo termine, analizzarne la fattibilità, definire le azioni per conseguirli e predisporre i mezzi per riuscirci.
La pianificazione aziendale è incentrata sulla definizione degli obiettivi da raggiungere entro un periodo stabilito. Invece, la programmazione riguarda le attività che andrai a implementare nell’immediato per conseguire tali obiettivi.
Invece il Ferguson di cosa nostra (un lapsus) ti tiene il Pescara per diversi anni in Serie C e continuava a sbagliare proponendo a Silvio Baldini una formazione incompleta e solo un fatto magico, da lui molto spesso esaltato e presentato nelle conferenze da lui tenute, avrebbe potuto regalare una promozione che, in effetti, ha visto concretizzarsi una serie enorme di fatti strani.
Cominciando dalla prima partita a Terni con papera colossale del portiere che si mette la palla in rete da solo, per continuare per tutto il girone di andata, per poi arrivare all’exploit della magia con i tre rigori parati da Plizzari mentre cercava di far credere agli avversari di essere infortunato.
Ho seguito con particolare attenzione l’evolversi della stagione di Baldini essendo un dilettante interessato all’esoterismo e alla sua fede per un risultato magico.
Nel contesto del pensiero umano, il magico, si riferisce a un evento o fenomeno percepito come straordinario, soprannaturale o inspiegabile secondo la logica e le leggi naturali, spesso attribuito a forze o poteri misteriosi o soprannaturali. Si tratta di un concetto che si trova alla base della magia e del pensiero magico, dove si crede che azioni o intenzioni possano influenzare la realtà attraverso mezzi non razionali o scientificamente provati.
Credere o non credere quello che ha fatto Baldini a Pescara è da raccontare e non è possibile dare una spiegazione logica ad un campionato costruito da Sebastiani in modo illogico e vissuto da Silvio in modo magico.
Contrariamente ai pensieri dei più, Baldini, ben consapevole che la "magata" (è un termine che, nel gergo giornalistico sportivo, indica una mossa o un'azione brillante, inaspettata e che suscita ammirazione, quasi come se fosse una magia) non poteva riuscirgli due volte, ha preferito ringraziare, prendersi tutte le pacche sulle spalle, accettare con un sorriso sornione una realizzazione di un quantitativo strettamente numerato di vino abruzzese con la sua immagine riproposta a colori e, sulla base di questi isterismi pro Baldini, mi soffermo a pensare un attimo a Tom Rosati, tre promozioni facendoci risalire dalla Quarta Serie riportandoci in B; Giovanni Galeone, due promozioni e una serie A salvata, anche lui fiducioso nelle pietre magiche; Giancarlo Cadè, con una promozione in A di assoluto prestigio; Valentino Angelillo, anche lui toccato dal prurito della magia; Zeman una promozione con record a tutti i livelli, l’unico che si è affidato solo
al gran fumo di sigarette in panchina e al grande arrosto in chiave di bellezza tecnico tattica della sua squadra.
Quindi, anche questa ultima riflessione, mi porta a pensare su Silvio Baldini e le sue magate: un solo campionato vinto all’ultimo secondo con una serie di magate (volgarmente culate) e ha messo sotto i piedi tutti gli allenatori vincenti del passato e tutta una città. Se non è magia questa!