Dopo la sonora vittoria allo Zaccheria la squadra ha fatto ritorno a Pescara ed è stata accolta dall’abbraccio di tanti tifosi. Applausi, cori e fumogeni: la piazza è calda e l’esaltazione alle stelle. La squadra fa sognare i propri sostenitori. 
Da parte sua l’allenatore Alberto Colombo tira un po’ il freno a mano e chiede alla squadra di mantenere la giusta concentrazione e di non credere di avere già fatto tutto. 
Il campionato è lungo, le due squadre in testa sono forti e la promozione diretta è per una sola squadra.
E’ vero che sabato l’avversario è più che abbordabile ma ci sono dei possibili problemi di formazione per Alberto Colombo in vista della prossima partita del Pescara contro il Monterosi. Mancherà Luigi Cuppone che non sarà rischiato dopo il duro colpo subito a Foggia, ma rischia di mancare anche Facundo Lescano. Il bomber biancazzurro infatti  si è fermato per un fastidio all’adduttore e la sua presenza sabato è fortemente in dubbio.
Anche a sentir parlare i “tecnici” e i vari “opinionisti” che, ormai da anni, hanno preso il loro posto tra i “capiscioni del calcio”, il Pescara è forte, la Serie B pronta per essere afferrata al volo. 
In tutti questi signori, però, si ha la sensazione che si aspettino, a breve delle conferme sui reali valori della squadra e dei singoli.
E’ sempre bene che, raggiunto un traguardo, parziale che sia, si cerchino delle convalide ma bisogna evitare l’errore della conferma.
Mi spiego meglio:
Noi tutti abbiamo delle idee su noi stessi, sugli altri e su come funziona il mondo e quindi anche sul Pescara calcio. 
Queste convinzioni sono frutto di apprendimenti, esperienze e riflessioni.
Ma… abbiamo la tendenza a cercare e vedere solo prove che confermano le nostre idee di partenza.
Perché abbiamo questo atteggiamento?
Per velocizzare i processi mentali. La nostra mente deve elaborare continuamente una mole enorme di stimoli e informazioni. Di conseguenza, utilizza delle strategie per rendere alcuni ragionamenti più snelli e veloci. Purtroppo, alcuni atteggiamenti possono essere più deleteri di quello che pensiamo.
L’effetto principale dell’errore della conferma è la tendenza a cristallizzarsi sulle proprie idee. Con l’andare avanti del tempo e l’accumularsi di “prove a sostegno” si può arrivare ad irrigidirsi eccessivamente.
L’errore della conferma ha anche un altro effetto importante: sminuisce le situazioni e le esperienze che disconfermano il nostro pensiero.  
Vorrei ricordare che la nostra mente ha la grande abilità di valutare ed analizzare situazioni complesse, spesso però è inconsciamente “manipolata” dai cosiddetti “bias”: distorsioni cognitive e pregiudizi, utilizzati per prendere decisioni in tempi rapidi e senza troppa dispersione di energia, che spesso però inducono in errore.
Il bias di conferma è un pregiudizio secondo il quale si prediligono le notizie, le informazioni e i pareri che confermano le nostre ipotesi e credenze, sminuendo, allo stesso tempo, le evidenze che potrebbero contraddirle.  
Quando si ha una convinzione, si tende a ricercare nella memoria i dati a conferma della stessa; se invece dovessero sopraggiungere informazioni contrarie alla nostra prospettiva iniziale, le stesse verrebbero travisate o, addirittura o censurate. 
Questo avviene perché è più facile selezionare e recuperare dalla memoria i dati che alimentano la nostra tesi di partenza, soprattutto in un’epoca in cui si è costantemente “bersagliati” da informazioni di ogni genere e non si ha quindi il tempo e l’energia di elaborare con lucidità ognuna di esse.
Ecco perché, ascoltando questi “capiscioni del calcio” che imperversano nei vari salotti televisivi, si ha la sensazione che si siano già costruiti mentalmente i loro percorsi di successo e che cerchino solo “le conferme” alle proprie opinioni. 
Guai a contrastarli con atteggiamenti, diciamo di prudenza, cosa che sta facendo anche il signor Colombo, si viene additati come gufi o come nemici. 
Certo questo non è possibile farlo contro Colombo che, anzi, al momento, riceve solo critiche positive, ma mal si accettano queste sue parole di prudenza. Immaginate allora come vengono accolte quelle di cronisti non allineati.
I nostri solerti “capiscioni” vorrebbero si dicesse solo che la Serie B, ormai, è ad un passo e resta solo da afferrarla. Questo, giustamente, è un desiderio comune. Ma restiamo tranquilli e seguiamo il torneo con la giusta misura senza esaltazione e senza supponenza.