Sebastiani sa di essere seduto su un vulcano che sta per esplodere e cerca disperatamente di lanciare dei fumogeni, protetto dai suoi lacchè, per nascondere le verità che non possono essere sottaciute.

Infatti, il presidente ha fatto perno sulla dichiarazione di legittimità del bilancio del 2018 dimenticandosi che ci sono gli altri bilanci dichiarati illegittimi e per i quali sarà chiamato a rispondere.

Questo il comunicato del Delfino:

La società Delfino Pescara spa comunica che il Tribunale di L’Aquila – con sentenza del 21.10.2022 – ha finalmente dichiarato la legittimità del bilancio della società al 2018, sancendo come la sua redazione sia avvenuta nel pieno rispetto della legge. Il Tribunale ha  rigettato integralmente la domanda giudiziale proposta dalla CIMMAV srl, condannando quest’ultima alle spese di lite ed a quelle di CTU.

La Cimmav dal suo canto precisa:

Il Tribunale delle imprese di l’Aquila ha ANNULLATO I BILANCI della società Delfino Pescara relativi alle annualità 2015, 2016 e 2017 e che le relative sentenze sono state appellate dalla Società Delfino.

La Corte di Appello dell’Aquila non ancora decide in merito ad alcuna di dette impugnazioni.

Il rigetto della domanda della impegnative del bilancio 2018, proposta solo per questioni tecniche,  nulla toglie alla gravità dei fatti accertati con le sentenze precedenti.

Infatti la Cimmav era stata “costretta”, per un puro fatto tecnico, ad impugnare  tutti i bilanci successivi al 2017 a pena di rigetto di questo ultimo e si sapeva benissimo che sarebbe stato dichiarato legittimo.

Si capisce come, Sebastiani stia vivendo un momento particolarmente difficile e pericoloso in quanto è sotto contro e sotto inchiesta da tempo sia per le plusvalenze, sia per i contratti ambigui con i procuratori, sia per alcuni valori dati a giocatori di scarsissimo interesse tecnico e ceduti con operazioni di comodo per sistemare con i ricavi “corrotti” i bilanci, sia avendo fatto ricorso ad operazioni di scambio dei diritti alle prestazioni sportive di un elevato numero di atleti, operazioni.

Operazioni di scambio che, non generando flussi finanziari di sorta, risultano concluse a valori stabiliti dalle parti in modo arbitrario e con lo scopo di far fronte alle necessità di bilancio del momento: tali operazioni sono state ritenute fittizie, anche alla luce del contenuto fatti riscontrati durante le indagini.

Sono sotto inchiesta anche accordi sugli stipendi che gli investigatori sintetizzano in  manovre finalizzate ad alterare i risultati di bilancio.

Inoltre, nel corso delle indagini, starebbero venendo alla luce «scritture private» tra società e giocatori che farebbero pensare a movimenti cospicui di denaro in nero.

I fumogeni possono anche risultare efficaci per nascondere le verità già accertate che, sicuramente, non fanno dormire sonni tranquilli al presidente e utili solo per coloro che non vogliono vedere, né voglio capire e si adeguano, da comprimari, nel cercare di “camuffare” quello che realmente è stato compiuto all’interno degli uffici amministrativi della Delfino Pescara.

Naturalmente i tifosi sono attenti agli sviluppi di queste “questioni finanziarie” per capire se la squadra a livello di classifica, in un prossimo domani, possa risentirne negativamente.

Si spera che la vera giustizia colpisca solo chi ha commesso i reati e non la squadra. Di certo c’è che il Ferguson dei colli ha paura e non basteranno questi fumogeni a cancellare le irregolarità commesse.