I tifosi sono clienti paganti per i quali i club sportivi devono pianificare campagne di comunicazione e marketing ad hoc. Il loro coinvolgimento è fondamentale e, trattandosi di sport, una passione, deve essere prima di tutto un coinvolgimento emotivo. Si parla quindi di strategie di marketing relazionale.   

Gli eventi sportivi sono ormai diventati dei veri e propri show e, come tali, necessitano di offrire ai propri spettatori un’esperienza spettacolare. Quindi, se il presidente di una società continua a considerare i tifosi come clienti da sfruttare, non fa il bene della società, né quello della città in cui opera, ma fa solo ed esclusivamente i propri interessi ed è bene che sia fermato.

Il modo in cui la base dei tifosi si lega alla propria squadra del cuore sta cambiando.

Quando si tratta di motivare il supporto a una determinata squadra, le principali spiegazioni fornite sono il gradimento per il suo stile di gioco e i valori incarnati da quel team, nonché i successi ottenuti.  

Nella decisione su quale squadra tifare vi sono diversi elementi che risultano molto più importanti tra i giovani di quanto non lo siano stati per i più adulti: tra questi, il successo della squadra, i giocatori in rosa e la facilità di poterne guardare le partite.

Un’altra tendenza che sta facendosi largo è quella del sostenere più di una squadra. Per esempio: il Pescara in Serie C e un’altra squadra in Serie A.

Tifare più di una squadra è un atteggiamento che coinvolge soprattutto i più giovani: praticamente la metà dei 13-15enni appassionati di calcio afferma di supportare due o più squadre, con una percentuale che va diminuendo all’aumentare dell’età.

Seguire il calcio per stare vicino alla propria squadra del cuore è un intento che sembra appartenere maggiormente alle generazioni più adulte: più gli appassionati sono giovani, infatti, e più questa motivazione viene meno. Non è l’unica peculiarità del pubblico giovane: rispetto a fasce di età più grandi, i giovani vedono il calcio come una comunità, attribuendo grande importanza alla socialità che si sviluppa a partire dell’universo calcistico. Inoltre, i giovani si confermano molto legati ai singoli giocatori, che contribuiscono all’affezionamento a questo sport. Per i tifosi adulti la squadra rappresenta la città e mal accetta la presenza di un presidente che non ha rispetto per essi e per la stessa città.

Il calcio moderno, per appassionare, è anche chiamato ad avere un ruolo etico all’interno della comunità. La tendenza è quella di attribuire al mondo calcistico una responsabilità all’interno della società ed è un segnale che potrebbe essere ulteriormente esplorato con l’obiettivo di fidelizzare platee sempre più estese ed esigenti, in un contesto in cui è sempre più comune vedere brand commerciali avventurarsi in campagne politiche e sociali. Con il pregio di poter produrre, inoltre, effetti benefici per l’intera comunità.

Cambia il rapporto del tifoso con lo stadio. Guardare le partite in diretta a casa resta la modalità più popolare: l’82% del campione afferma di farlo almeno una volta al mese. In crescita è la visione di match in mobilità attraverso il proprio smartphone, anche se la percentuale non va oltre il 56% del campione.   

Tuttavia è vitale che i presidenti delle società di calcio abbiano più rispetto dei tifosi i quali, dal loro canto, devono farsi furbi e pretendere il massimo rispetto da parte di questi nuovi presidenti mercanti, che nulla hanno a che vedere con i precedenti mecenati del recente passato, i quali devono capire che spegnere la passione dei tifosi significherebbe privarsi del traino più entusiasta di questo sport.  

Questa la lezione che devono capire i mercanti del calcio: se continuano solo a pensare di far soldi con le plusvalenze fittizie, con i contratti di comodo, con le alchimie finanziarie, con i giocatori da ricostruire per altre società e dilapidare il patrimonio giovanile solo per qualche migliaio di euro, scoppieranno per l’ingordigia e uccideranno questa fantastica disciplina sportiva.