Troppi presidenti, e quello pescarese in particolare, da alcuni anni non fanno altro che dar vita a delle giostre per camuffare i loro reali interessi facendo credere di agire in favore del calcio che rappresentano ma che, in definitiva, non fanno altro che raschiare il fondo del barile facendo cassa e prendendo per i fondelli i tifosi con l’aiuto di cronisti senza scrupoli che si prestano a dar fiato alle trombe per far credere che il loro osannato padrone sia il salvatore del calcio locale. Fare giostra significa fare confusione, presentare vicende intricate di fatti commerciali, affaccendamento, raggiro, burla, beffa dannosa per i tifosi.

Lo stesso numero uno del Coni Giovanni Malagò ha dovuto ufficialmente prendere atto che il calcio è malato soprattutto per colpa di presidenti poco sportivi e molto commercianti che fanno credere lucciole per lanterne come il presidente Sebastiani che per anni ha cercato di negare che non aveva acquistato il Poggio degli Ulivi e che aveva fatto credere di avere le potenzialità per risolvere il problema dello stadio  di proprietà e di ultima generazione., non sapendo come giustificare la “sparizione” di fatto di milioni di euro che non sono stati spesi per il rafforzamento della società e per il suo consolidamento tecnico, anzi ha fatto sprofondare il Pescara in Serie C e continua a vendere fumo. In oltre, ricordate le giostre di Sebastiani con le plusvalenze fittizie che non salvano più le apparenze.

Anche Andrea Abodi, ex presidente della Lega B e oggi a capo dell’Istituto per il credito sportivo ha detto chiaramente che: “La solidità patrimoniale è tutto; che bisogna incentivare uno sviluppo infrastrutturale reale e avere una relazione cooperativa con le amministrazioni locali.  intanto bisogna continuare a cambiare mentalità: troppo spesso si scivola nei progetti di facciata... di cui il Ferguson collinare è maestro e in questi ultimi tempi, con la compiacenza di alcuni politici nostrani, ne ha dato ampi e esempi.

Anche il presidente Gravina ha fatto sentire forte la sua voce dicendo che per sanare il calcio bisogna garantire: mercati finanziari reali e non in base a fantasiose ingegnerie speculative. I due asset fondamentali per crescere restano i settori giovanili e le infrastrutture: questa è la logica di sistema che deve contraddistinguere il futuro del calcio italiano”.

Capito Sebastiani? No alle plusvalenze fittizie, no alle fantasiose ingegnerie finanziarie, no ai falsi bilanci, no alle tavole rotonde organizzate per dare fiato alle trombe, no ai settori giovanili svenduti per quattro euro, no a scuole calcio fatte non per far crescere giocatori veri per la società ma solo per incamerare le rette di genitori creduloni di poter avere in casa il futuro campione.

Intanto il mercante continua con le sue operazioni: Sarà il danese Sorensen il prossimo a salutare la truppa al Poggio degli ulivi. Hugo Campagnaro e Marco Sansovini non faranno più parte del Pescara nella prossima stagione. Ore decisive per due cessioni in casa Pescara: sia Di Grazia che Galano potrebbero chiudere l'esperienza biancazzurra, e al loro posto potrebbe arrivare, da svincolato, e a costo zero, l'attaccante del Novara Giuseppe Panico. Cristian Bunino da ieri mattina non è più un giocatore del Pescara.

Tante operazioni, tanti movimenti, per fare mercato e per non fare una vera squadra equilibrata e idonea al prossimo campionato.

Pensare che, con i giocatori che ci sono, con alcuni giovani interessanti che potrebbero restare e con soli due veri acquisti centrati, il Pescara potrebbe avere una rosa competitiva.