Il Tribunale dell’Aquila ha accolto tutte le istanze presentate dal socio del Delfino1936 ed ex AD Danilo Iannascoli e ha dichiarato il bilancio del 30 giugno 2016 della società “Redatto in maniera non conforme ai precetti normativi e quindi di per sé illecito.”

Il Tribunale dell’Aquila ha dichiarato la nullità della deliberazione assunta dall’Assemblea dei Soci in data 21 novembre 2016 nella parte in cui è stato approvato il bilancio chiuso al 30 giugno 2016. Inoltre ha condannato la Delfino Pescara 1936 alla rifusione di tutte le spese di lite.

Senza ritornare sui fatti del recente passato, o sulla guerra mediatica lanciata da Sebastiani con l’appoggio di microfoni amici, resta la considerazione che non poteva essere considerata soddisfacente la valutazione fatta in precedenza per cui un Giudice avrebbe detto che sì, c’erano state delle irregolarità poi appianate… una sentenza che fece discutere molti e sorridere tanti che capirono subito come Iannascoli fosse stata una “vittima predestinata” sull’altare di una burocrazia non sempre illuminata e illuminante.

Oggi, ad onor di cronaca, si può dire che i nodi sono giunti al pettine della Magistratura e sono stati sciolti.

Ora che succederà?

Non è facile ipotizzare il prossimo futuro considerando che un bilancio considerato non conforme presuppone una serie di iniziative e di riscontri che potrebbero lasciare davvero il segno. Considerando, poi, che Sebastiani dice di stare lavorando per la cessione della società, viene da chiedersi chi potrebbe essere così avventato da entrare in una società i cui bilanci sono stati considerati dalla Magistratura non conformi e quindi irregolari.

Certo è che nei prossimi giorni la cronaca giudiziaria e quella sportiva si fonderanno in un unico interesse che potrebbe dar luogo davvero a dei cambiamenti forzati e non tutti favorevoli a Sebastiani consideratosi da sempre un mago dei numeri e un esperto confezionatore di bilanci.