Inutile negarlo o fare della facile ironia su questa fibrillazione dei tifosi per la ripresa del campionato. Tutti sono pronti per tornare in campo.

Sabato 20 giugno si disputerà all'Adriatico il primo dei 10 incontri del campionato e l'allenatore biancazzurro vuole ricominciare con il piede giusto dopo le ultime due sconfitte, contro Spezia e Benevento, prima del “confinamento” causa coronavirus.

Legrottaglie: "Per noi è giusto ripartire perché stiamo lavorando da un paio di settimane. Non vedevamo l'ora di ricominciare il campionato e non vediamo l'ora di ricominciare, pur con le dovute cautele, perché il calcio è il nostro lavoro.  Sto cercando di capire le dinamiche di uno stop come questo tipo per la ripartenza e cercare di riportare la squadra per il 20 giugno alla migliore forma possibile.  

Considerando uno stop così lungo le squadre che hanno meno fisico avranno l'opportunità di partire veloci, quello che farà la differenza sarà anche la resistenza fisica perché chi riuscirà a tenere un'alta intensità con un minutaggio maggiore avrà la possibilità di portare a casa la partita.   

Ribadisco che il nostro obiettivo è la salvezza. Dovremo disputare dieci finali e la prima sarà contro la Juve Stabia  e dovremo arrivare a quella sfida con la fame e gli occhi della tigre e se non ci sono questi presupposti fai presto a cambiare sport.     

In questi giorni si parla tanto di cambiare le regole sui prestiti dei giocatori. Speriamo che la Federazione possa prendere in breve tempo una decisione per tutti, dall'altro lato dico che un professionista alle prime difficoltà non puoi lasciare la squadra e se io firmo un contratto con il Pescara non sarebbe giusto andare via il 30 giugno visto che c'è stata un'emergenza, e sarebbe poco professionale e chi ama questo sport potrebbe dire di rimanere perché ho dato la mia parola e tutte le questioni legali le risolverò a fine campionato. Sarebbe opportuno che la Federcalcio cambiasse le regole per favorire le scelte delle società e dei giocatori. A breve dovranno prendere una decisione per il proseguo del campionato e poi ci dovrà essere il buonsenso da entrambe le parti perché veniamo da un momento particolare in cui nessuno si sarebbe aspettato ed ognuno dovrà andare incontro alle problematiche degli altri.

In merito Umberto Calcagno, vicepresidente dell'Associazione Italiana Calciatori, ha detto:"La nostra posizione sulle scadenze contrattuali è stata ribadita in questi giorni, e si rifà anche alle raccomandazioni della FIFA: non possiamo entrare nel merito di rapporti lavorativi tra privati. Se ci fosse la voglia di dettare una cornice contrattuale ce lo dirà magari la FIGC prima del Consiglio, ma ad ora rimangono i dettami FIFA: un conto è allungare i termini della stagione sportiva, un altro quelli contrattuali. Partendo da questi presupposti, e sapendo che trovare una quadra sarebbe più semplice per tutti, ho fondati timori nell'immaginarmi che ci sarà una contrattazione tra i singoli. Impegni preliminari per la prossima stagione, o chi è in prestito: questi non possono impegnarsi se non a far data dal primo settembre. Questo comporta la determinazione di contratti che dovrebbero essere impostati alla stessa maniera rispetto a com'era oggi. Un mancato accordo impedirebbe anche al calciatore di potersi tesserare subito altrove dal primo luglio, come invece normalmente avviene".

Il presidente del Pescara sulla ripartenza del torneo ha detto: “Sono soddisfatto, d’altronde è quello che volevamo tutti. La ripresa del campionato elimina tutta una serie di problematiche che sarebbero emerse se ci fosse stato lo stop definitivo o anche un cambio di formula. Piuttosto speriamo di ripartire e finire in tranquillità, significherebbe che i verdetti potrà darli il campo, come è giusto che sia nello sport”.