UNA PAGINA DEL MIO NUOVO ROMANZO DI PROSSIMA PUBBLICAZIONE: PERCORSI OBBLIGATI

...Detto questo, in modo spontaneo mi sorgeva la domanda: esiste l’anima? E ancora una volta mi rivolsi ai miei amati libri.

L’idea che l’anima esista si deve alla convinzione che vi sia un continuum, una vita, dopo la morte. Si ritiene, inoltre, che l’anima sia una guida che ci permette di pensare e sentire, distinta dal corpo.

Le concezioni sull’anima variano a seconda del contesto, delle religioni e delle discipline che trattano questo argomento. Nel corso degli anni, proprio per la loro dimensione spirituale, sono state le religioni a incaricarsi di spiegarne l’esistenza.

Associata o meno alla dimensione spirituale, possiamo dire che l’esistenza dell’anima è provata dai misteri associati alla nascita, alla morte e ai diversi stati di coscienza, memoria e immaginazione. In questo senso, si crede che l’anima sia una sorta di forza o impulso vitale.

Secondo il filosofo e storico della scienza Thomas Kuhn, un paradigma scientifico è un insieme di risultati universalmente riconosciuti. Tuttavia, oltre a generare modelli di soluzioni e a risolvere problemi nella comunità scientifica, i paradigmi non sono esenti da critiche. L’attuale paradigma scientifico non riconosce la dimensione spirituale. Sottolinea, piuttosto, che non c’è bisogno di un’anima e ci spiega la vita attraverso le equazioni, l’attività del carbonio, l’attività delle proteine, ecc.

La religione, invece, dà le risposte sull’esistenza dell’anima da un punto di vista spirituale, associandola al trascendente e all’incorporeo. La scienza, dal canto suo, la associa alla materia. In altre parole, la intende come sinonimo di mente (da un punto di vista poetico) o la riduce al concetto di cognizione o coscienza. Sebbene le neuroscienze abbiano fatto grandi progressi nello spiegare il funzionamento del nostro sistema nervoso e delle esperienze soggettive, l’esistenza dell’anima rimane ancora un mistero. Il problema è legato alla comprensione della natura del Sé. Attualmente diverse teorie hanno iniziato a sfidare il paradigma scientifico, soprattutto quelle fisico-chimiche. Un esempio è la teoria del biocentrismo che sta cercando di rispondere alle difficili domande sulla natura umana. Ci si chiede, ad esempio, se esiste l’anima o se esiste qualcosa oltre il tempo.

Questa nuova visione sugli esseri umani, sul cosmo o sulla realtà, ritiene che la vita vada oltre gli atomi e le particelle. Questo spiegherebbe concetti come l’entanglement quantistico e il principio di indeterminazione di Heisenberg.  

Robert Lanza, scienziato statunitense, ha suggerito la teoria del biocentrismo secondo cui la vita e la biologia sono essenziali per l’essere umano, la realtà e il cosmo. Afferma, inoltre, che la coscienza crea l’universo e non il contrario. Non ignora, quindi, l’approccio fisico-chimico alla spiegazione dei problemi riguardanti l’essere umano, ma dà maggiore importanza all’aspetto biologico.

Per alcune branche della conoscenza scientifica, lo spazio e il tempo sono strumenti della mente da associare all’esistenza. Questo ci allontana dall’intuizione classica e ci suggerisce che una parte della mente o dell’anima è immortale ed esiste al di fuori di queste categorie.

In breve, alcune scienze riconoscono l’esistenza dell’anima perché la associano alla visione poetica o la riducono a cognizione.

Altre continuano a sostenere le posizioni tradizionali sulla sua non esistenza.

Grazie alle nuove scoperte sulla natura dell’essere associata al tempo e allo spazio, diverse teorie attuali suggeriscono l’effettiva esistenza dell’anima.